COMEMORAÇÃO
Em cartaz até janeiro, a exposição tem
manuscritos do astrônomo, que foi considerado herege
pela igreja por afirmar que a Terra não era o centro
do Universo
DA ASSOCIATED PRESS
Telescópios rudimentares, globos celestes e
manuscritos de Galileu Galilei poderão ser vistos no
Museu do Vaticano em uma exposição que marcará o
400º aniversário das primeiras observações do
astrônomo.
Astrum 2009: Astronomia e Instrumentos" narra a
história do astrônomo a partir de suas ferramentas,
desde de um globo do século 3 a.C. até um complexo
telescópio.
Em uma entrevista coletiva para lançar a
exposição, na última terça-feira, o monsenhor
Gianfranco Ravasi, responsável pelo departamento de
cultura do Vaticano, se recusou a rever a condenação
que a Igreja Católica aplicou a Galileu no século 17
pela descoberta de que a Terra gira em torno do Sol.
A igreja ensinava na época que a Terra era o centro
do Universo.
Entretanto, Ravasi disse que, embora seja
necessário ter coragem para admitir os erros quando
eles são cometidos, ele prefere "acreditar que é
necessário olhar mais para o futuro".
A igreja denunciou a teoria de Galileu como uma
ameaça para a fé. Julgado como herege em 1633 e
forçado a se retratar, ele foi condenado a prisão
perpétua, depois domiciliar.
A decisão serviu de combustível para as acusações
de que a igreja era hostil à ciência- reputação que
o Vaticano tenta mudar. Em 1992, o papa João Paulo
2º declarou que a acusação contra Galileu foi um
erro que resultou em uma "incompreensão mútua
trágica". A exposição, e outras iniciativas do
Vaticano para marcar o 400º aniversário do
telescópio de Galileu, são parte de um esforço do
Vaticano para se redimir.
Um dos destaques da mostra é um manuscrito
original de Galileu, "Sidereus Nuncius", documento
de 1610 em que ele gravou suas descobertas.
Tommaso Maccacaro, presidente do Instituto
Nacional de Astrofísica da Itália, afirmou que é
importante olhar para os instrumentos não apenas com
um olhar científico mas também cultural, já que a
astronomia teve um impacto na maneira como nos
percebemos. "As observações nos fizeram entender que
a Terra e o homem não tinham uma posição
privilegiada no Universo", afirmou. "Eu me pergunto
quais ferramentas usaremos nos próximos 400 anos e
que revolução elas trarão consigo".
A exposição será aberta ao público amanhã e
ficará em cartaz até 16 de janeiro.
(©
Folha de S. Paulo)
Vaticano espone strumenti
Galileo nella mostra Astrum 2009
Mons.Ravasi: Workshop esperti per opera divulgativa nelle scuole
Una nuova esortazione al dialogo tra scienza e fede è
venuta questa mattina da monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del
Pontificio consiglio per la cultura, intervenuto alla presentazione
della mostra “Astrum 2009: astronomia e strumenti. Il patrimonio storico
italiano quattrocento anni dopo Galileo”, che si aprirà il 16 ottobre
nei Musei Vaticani. “Scienza e teologia sono due magisteri non
sovrapponibili, ma paralleli, con i loro statuti e la loro
epistemologia. Si devono ascoltare ma sono indipendenti, non
conflittuali”. Interrogato sulla “ripresa di interesse” in Vaticano per
Galileo, monsignor Ravasi ha sottolineato l’aspetto “filologico” che
riguarda “la documentazione dell’evento” ed è “un percorso da fare con
molta serenità e oggettività”. Quindi ha aggiunto: “Ritornare a
considerare il tribunale della storia come una componente del dialogo
tra scienza e fede è giusto, bisogna avere il coraggio di farlo e
riconoscere gli errori. Ma non si può tenere sempre aperto questo
tribunale”. Il presule ha anche espresso il “grande desiderio” di
“convocare una serie di esperti per un workshop, per studiare una
comunicazione a livello didattico-didascalico di tutti questi problemi,
comprese le polemiche”. Un’opera di tipo divulgativo, anche “per le
scuole”, che possa sintetizzare e aiutare a comprendere la vicenda
Galileo, “polemiche comprese” ma senza confusione di termini.
Oltre a monsignor Ravasi, sono intervenuti questa mattina, preso la sala
stampa della Santa Sede, padre José Gabriel Funes, direttore della
Specola Vaticana; Antonio Paolucci, direttore dei Musei vaticani;
Tommaso Maccacaro, presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica
(Inaf) e Ileana Chinnici, curatrice della mostra. La mostra, visitabile
fino al 16 gennaio 2010, espone 130 oggetti, una selezione di strumenti
che illustrano il percorso e il progresso dell’astronomia negli ultimi
secoli: dal cannocchiale creato dagli olandesi per scopi bellici e usato
per la prima volta da Galileo per le osservazioni celesti (esposto in
copia) al più sofisticato misuratore astronomico della fine del XIX
secolo, passando per un astrolabio del XII secolo, lo strumento più
antico. Tra gli oggetti di maggior valore anche il manoscritto originale
del Sidereus nuncius. I pezzi esposti appartengono ai vari
Osservatori e istituti di ricerca italiani, confluiti nell’Inaf,
nell’ambito del recente riordino della ricerca astronomica italiana, che
ha permesso di valorizzare maggiormente questo patrimonio strumentale,
ubicato nelle diverse strutture. Con l’occasione dell’Anno
internazionale dell’Astronomia, è stata concepita questa mostra per dare
visibilità a questo patrimonio.
La mostra mette in evidenza l’impatto “non solo strettamente scientifico
ma anche e soprattutto culturale che l’astronomia ha avuto e continua ad
avere sul progresso del pensiero e sulla nostra percezione del mondo” ha
rilevato Tommaso Maccararo, presidente dell’Inaf. Dalle osservazioni di
Galileo a oggi, ha affermato, ci siamo a volte “illusi” di aver scoperto
i “misteri del cosmo”, ma in realtà “è sempre maggiore quanto non
conosciamo di quanto sappiamo”. “L’Italia possiede un patrimonio storico
e astronomico unico al mondo, per numero e valore delle collezioni”, ha
fatto notare Ileana Chinnici, curatrice della mostra. Una sezione
“percorre anche la storia della Specola vaticana”, ha sottolineato padre
José Gabriel Funes, direttore di questo istituto, nata in una prima
forma già nel 1582 sotto Papa Gregorio XIII. La sede di Castel Gandolfo
è stata visitata appena lo scorso 16 settembre da Benedetto XVI. Sulla
“componente emozionale, poetica e fantastica che ha sempre accompagnato
lo stupore dell’uomo nei confronti del cosmo” si è soffermato Antonio
Paolucci, direttore dei Musei Vaticani.
(©
Il Velino)
Embaixada divulga programa da IX Edição da Semana da
Língua Italiana no Mundo em Brasília
Dedicada
à ciência, à astronomia, à tecnologia e à arte, a
IX Edição da “Settimana della Lingua Italiana nel
Mondo” será realizada em Brasília de 19 a 23 de
outubro. O evento será realizado nas dependências da
Universidade de Brasília – UNB, com a qual a
Embaixada tem acordo de cooperação científica e
cultural. O evento que tem o objetivo de promover a
língua, cultura e história italiana, obedece ao
seguinte programa:
Programação
Veja mais informações sobre a
Settimana della Lingua Italiana nel Mondo
Linee guida elaborate
dall’Accademia della Crusca La creatività ha le sue radici nelle capacità
dell’individuo, nella mente del singolo, desideroso
di oltrepassare il già noto e disponibile; ma i suoi
frutti maturano in contesti di forte vivacità
culturale e ricchi di fermenti innovativi. La terra
italiana, posta al crocevia di molte civiltà diverse
e fecondata dai loro lasciti, ha offerto
ripetutamente queste condizioni propizie all’operare
individuale. Le colonie greche fittamente presenti
sulle nostre coste furono punti di approdo delle più
importanti scuole di pensiero scientifico
dell’antichità; agli Etruschi si riconosce una
particolare versatilità nelle tecniche e nelle arti.
Ma un'ingegnosità multiforme si destò nelle
popolazioni d'Italia nelle epoche successive, quando
tutto il mondo circostante diventò più articolato,
dinamico e popoloso. Le nostre città marinare,
quando presero, a gara tra loro, la guida dei
traffici nel Mediterraneo; i Comuni nei quali si
affermò lo spirito imprenditoriale della prima
borghesia d‟Europa; le Corti rinascimentali, in cui
il mecenatismo dei signori s'incontrava con le menti
più nutrite di cultura; le città universitarie che
nell’avanzante civiltà delle scienze e delle
macchine attirarono gli ingegni più acuti; la nostra
unificazione politica, che dette una forte spinta al
desiderio di costruire una società nuova con una
nuova capacità produttiva nel Paese: sono state
queste le congiunture storiche che, in ambienti e
scenari disparati, hanno permesso a singoli
individui di dare il meglio di sé, inventando,
investigando, scoprendo, progettando, costruendo,
anche senza particolare abbondanza di mezzi
materiali.
Si direbbe che davvero il monito lanciato da
Dante – “fatti non foste a viver come bruti, / ma
per seguir virtute e canoscenza” – ha risuonato
costantemente nell’animo di molti Italiani, in
qualsiasi angolo della loro patria vivessero e
dovunque andassero ad operare.
Il terreno della creatività scientifica e
dell’inventività tecnologica è di per sé contiguo
con quello della produzione letteraria e artistica;
in Italia, dove letteratura e arti occupano uno
spazio immenso, i rapporti tra i due campi sembrano
più intrecciati che altrove. Non sono pochi, da noi,
i grandi artisti che sono stati anche ideatori di
macchine e gli scienziati e tecnici che sono stati
anche eminenti scrittori e talora poeti e musici: da
Brunelleschi ad Alberti a Leonardo, da Galileo a
Redi a Magalotti, da Stoppani a Gadda a Primo Levi.
Sembra proprio che in tanti casi la ricerca del
bello sia stata intrinseca anche all’indagine
scientifica e all’ideazione di congegni e strumenti.
Non si sarebbero trovate le stupefacenti soluzioni
tecniche per edificare cupole e campanili senza
l'intimo anelito a sposare gli edifici al cielo
soprastante e senza il desiderio di dare nuovo
movimento all’intero profilo delle città. Non si
lavora alla produzione di strumenti musicali di
meravigliosa flessibilità espressiva senza una forte
sensibilità per la magìa dei suoni. Non si
perfezionano le tecniche del restauro senza un
quotidiano rapporto d'amore con uno straordinario
patrimonio di opere d'arte che ti circonda e ti si
appella. Non si producono pagine stampate di rara
efficacia visiva senza la familiarità con scrittori
e poeti dell’antichità e con le forme della
scrittura che ti parlano dai marmi, dai bronzi, dai
conii della civiltà classica. Non si sviluppa la
tecnica per raffinare l'elemento base
dell’alimentazione, la farina di grano, senza il
gusto per cibi vari e saporosi da porre ogni giorno
sulla propria tavola. Non si tracciano le più
eleganti linee aerodinamiche e stilizzanti per
veicoli e ambienti senza aver acquisito il senso
della prospettiva dai nostri disegnatori e
architetti rinascimentali.
La storia della creatività e dell’operosità
individuale nella società italiana trova pieno
riscontro nella storia della nostra lingua. Anche
questa è nata dalla potenza espressiva di individui
d'eccezione, che hanno improntato di sé l'idioma
quotidiano di una comunità particolarmente industre.
Accadde a Firenze nel Trecento. E anche nei secoli
successivi la nostra lingua è cresciuta attraverso
l'opera assidua di altri individui geniali che
continuarono ad arricchirla e regolarla, in assenza
e in attesa, per molto tempo, dell’opera collettiva
di una comunità di suoi parlanti. Furono spesso gli
scienziati, gli artisti e i tecnici a darle, con le
loro scritture, rigore e scioltezza insieme:
primeggiano, in una lunga schiera, i nomi di
Alberti, Leonardo, Michelangelo, Cellini, Galileo
con i suoi molti allievi e seguaci, Cesi,
Torricelli, Stelluti, Redi, Salvator Rosa,
Magalotti, Algarotti, Vallisnieri, Spallanzani,
Mascheroni, Volta, Canova. Un caso particolare è
quello dei Futuristi e della loro ricerca
espressiva, sia linguistica che pittorica, ispirata
dal mito della macchina.
Possiamo trovare la nostra immagine nello
specchio delle altre culture cercandovi le parole
che indicano le nostre attitudini particolari e
l'apporto di singoli individui nelle più diverse
arti, libere e applicate, nella musica, nelle
scienze, nelle tecnologie, negli arredi, in
molteplici attività, dalla finanza alla marineria,
alle arti militari, alla cucina, agli sport.
Lasciando pur fuori la lingua della finanza, quella
della musica e quella della cucina, notoriamente
portatrici di una moltitudine di italianismi in
tutto il mondo, desta sorpresa vedere come abbiano
viaggiato ampiamente, fuori d'Italia, anche parole
come affresco, algebra, architrave, arsenale,
artigiano, artista, barca, barocco, bassorilievo,
belvedere, bronzo, bussola, calamita, canale,
cannone, capitano, carato, cardano, carena,
carrozza, corriere, cupola, disegno, fanale,
fantasia, faro, fregata, garbo, graffito, grecale,
grotta, grottesca (tipo di decorazione pittorica
parietale), guida, influenza, libeccio, maestrale,
maestro, maiolica, maneggiare, miniatura, modello,
molo, mosaico, neutrino, nulla, numero, pastello,
patina, pensiero, piazza, pila, pilastro, pilota,
pista, pittoresco, politezza, poppa, porcellana,
portafoglio, portico, posta, profilo, prua, quadro,
razza (il cui significato etimologico è „allevamento
di cavalli‟), regata, salone, salto, scala, scalata,
scandaglio, scirocco, scorta, smalto, soldato,
squadra, staffetta, stampa, stile, studio,
telescopio, terrazza, tramontana, trampolino,
transito, tribuna, valigia, vedetta, verismo,
voluta, zero…
Sono solo le stelle più luminose, tra altre
40001, di una costellazione che brilla nel cielo dei
due emisferi.
Per la IX “Settimana” l'Accademia della Crusca
procurerà di documentare con pubblicazioni l'opera
di Leonardo da Vinci e di Galileo, osservata dalla
prospettiva linguistica, e la vicenda
particolarissima della rivoluzione alimentare ed
economica avvenuta nella tecnologia molitoria del
grano nel Cinquecento con l'invenzione del buratto
meccanico: un evento al quale si ispirarono i
fondatori dell’Accademia per simboleggiare la loro
innovativa opera di vaglio dei testi e della lingua.
(©
Oriundi)
Definida a
programação da IX settimana della língua Italiana na
circunscrição consular Paraná/Santa Catarina
A circunscrição consular italiana dos estados do
Paraná e Santa Catarina está divulgando a
programação da IX settimana della língua Italiana na
região. A organização contou com a colaboração das
entidades gestoras dos cursos de língua italiana -
Comitato Dante Alighieri e Centro de Cultura
Italiana Pr-Sc.
A abertura e apresentação do programa ocorrerão
na próxima segunda-feira (19), às 19h, no Museu
Paranaense (rua Kellers, 289, Alto São Francisco,
Curitiba). Na ocasião também será inaugurada uma
mostra do fotógrafo Henrique Castellana Prochmann e
a exposição Inventos e Inventores Italianos.
Confira
aqui os demais eventos
programados
(©
Oriundi) |