ROMA (AFP) — A Corte de Apelação da Itália levantou nesta
quinta-feira o último obstáculo que impedia, legalmente, o
cessar da alimentação de uma mulher em coma desde 1992, conforme
desejo de seu pai, anunciou a imprensa italiana. Os
magistrados consideraram "inadmissível" o recurso apresentado ao
caso de Eluana Englaro, de 37 anos, em coma considerado
irreversível desde 18 de janeiro de 1992, quando sofreu um
acidente de trânsito.
A decisão judicial italiana autorizou, assim, indiretamente,
o desligamento dos tubos que a mantinham alimentada.
O caso foi motivo de muita polêmica em toda a península e até
o Vaticano chegou a qualificar de "eutanásia" a autorização do
fim da alimentação forçada.
Segundo o pai de Eluana, que luta há anos para que o
tratamento fosse suspenso, sua filha "preferiria morrer a ser
mantida viva artificialmente".
Enquanto se esperava a decisão judicial, o cardeal Javier
Lozano Barragan, presidente do Conselho pontifical para a saúde
qualificou de "assassinato" o fim da alimentação e da hidratação
de uma pessoa em coma.
As irmãs de caridade do hospital onde está internada, na
região de Milão (norte), também afirmaram que se oporiam ao fim
da alimentação artificial, o que obrigaria a família a mudar de
clínica.
A decisão judicial "confirma que vivemos num Estado de
direito", felicitou-se o pai de Eluana, Beppino Englaro.
Mas foi condenada por políticos da direita, principalmente
por Isabella Bertolini, deputada do Povo da Liberdade (PDL), o
partido no poder de Silvio Berlusconi, para quem a sentença
"marcava a entrada em vigor da eutanásia em nosso país".
No dia 9 de julho, a corte de apelação de Milão (norte) havia
destacado que "o estado vegetativo permanente era irreversível"
e que a jovem "teria preferido morrer do que ser mantida viva
artificialmente" se pudesse se expressar.
Em dezembro de 2006, o caso precedente de Piergiorgio Welby,
de 60 anos, havia despertado intensa emoção no país.
Sofrendo de distrofia muscular e inteiramente paralisado, mas
consciente, exigindo o direito de morrer, teve desconectado o
aparelho de respiração artificial por um médico. A igreja de
Roma recusou a ele um enterro religioso.
(©
AFP)
Cassazione:
sospendere l'alimentazione per Eluana. Vaticano: "E'
eutanasia"
Le sezioni Unite civili della Cassazione hanno dichiarato
inammissibile per "difetto di
legittimazione" il ricorso della Procura di Milano contro il
provvedimento del luglio scorso sulla vicenda di Eluana
Englaro. La procura generale di Milano, in sostanza, non
poteva impugnare la decisione con cui era stata autorizzata
la sospensione dell' alimentazione artificiale che tiene in
vita Eluana. I supremi giudici hanno cosi' accolto la
richiesta fatta dal Pg della Cassazione Domenico Iannelli
nell' udienza pubblica di martedi' scorso. Per il pg,
infatti, la procura milanese non era "legittimata ad
esercitare l'azione civile", poiche' non si tratta in questo
caso "di tutelare un interesse pubblico, ma si e' di fronte
ad una situazione soggettiva individuale".
Il
padre e tutore di Eluana "E' la conferma che
viviamo in uno stato di diritto". Cosi' Beppino Englaro, il
padre di Eluana, ha commentato la decisione della
Cassazione. La donna è in stato vegetativo permanente da
quasi 17 anni a seguito di un incidente. La ragazza prima
della disgrazia, commentando un caso analogo capitato ad un
amico, aveva espresso ai famigliari la sua volontà a non
essere sottoposta a cure intensive per rimanere in vita.
Monsignor Fisichella: "Un fatto gravissimo".
Così monsignor Rino Fisichella, Presidente della Pontificia
Accademia della Vita, ha commentato la sentenza della
Cassazione su Eluana, ai microfoni della Radio Vaticana.
La sentenza della Cassazione su Eluana Englaro e' "una
grande sconfitta per tutti", secondo monsignor Rino
Fisichella, presidente della Pontificia Academia Pro Vita. E
lo è anche per il diritto. "Mi sembra ci sia arroganza di
interpretazione che esula dalle competenze specifiche dei
giudici", afferma l'arcivescovo, interpellato per un
commento. Si tratta di eutanasia? "Certo che è eutanasia",
risponde Fisichella, che fa appello per una legge in materia
di fine vita.
Cei: responsabilità morale di chi staccherà
La Cei constata che la vita di Eluana "e' ormai incamminata
verso la morte", partecipa "con delicato rispetto e profonda
compassione alla sua dolorosa vicenda" ma non puo' "fare a
meno di richiamare alla loro resposabilita' morale quanti si
stanno adoperando per porre termine alla sua esistenza". Lo
afferma un comunicato della presidenza della Conferenza
episcopale italiana.
Mantovano: i magistrati hanno introdotto
l'eutanasia. "Una parte della magistratura rifiuta
la tutela della vita umana, privilegia forme più o meno
velate di eutanasia e di omicidio del consenziente, impone
questa sua opzione al Paese violando le leggi in vigore". Lo
sottolinea, in una nota, il sottosegretario all'Interno
Alfredo Mantovano, commentando la decisione della Cassazione
sul caso Eluana. "Già nelle scorse settimane la Corte
Costituzionale aveva preferito chiudere gli occhi, facendo
finta di non vedere questa palese invasione di campo -
ricorda Mantovano - spetta perciò al Parlamento restituire
al Popolo la sua sovranita' con una scelta in favore della
vita, senza se e senza ma, che ribadisca e renda evidenti le
gravi responsabilita', anche politiche, dei magistrati che
avallano scelte di morte".
Le vedove di Welby e Coscioni: è prevalsa la
volontà di Eluana. "Finalmente viene adempiuta la
volontà di Eluana". La vedova di Piergiorgio Welby così
commenta la sentenza, e riserva parole di affetto per il
padre della donna: "anche Beppino sarà contento, anche se
per lui sarà un periodo difficile, perché dovrà vedere
Eluana che se ne va. Ma ha adempiuto in modo eroico alla
volontà della figlia".
"I giudici della corte di Cassazione hanno evidentemente
deliberato secondo scienza e coscienza, non c'è stata da
parte loro alcuna invasione di campo". E' quanto ha
affermato Maria Antonietta Farina, vedova di Luca Coscioni,
esponente radicale e co-presidente dell'associazione che
porta il nome del marito.
Anestesisti e Consiglio superiore sanità.
Una decisione difficile, ma giusta dopo "un'attesa
di venti anni che permette di stabilire che lo stato
vegetativo e' irreversibile", e’ l’opinione del presidente
nazionale dell'Associazione degli anestesisti e rianimatori
ospedalieri italiani, Vincenzo Carpino. "Per me e'
eutanasia". Cosi' Franco Cuccurullo, presidente del
Consiglio superiore di sanita' (Css), commenta la sentenza
della Cassazione."Non sono favorevole, non condivido -
spiega Cuccurullo - E' una sentenza che non mi piace ma che
va rispettata, perche' la magistratura e' assolutamente
competente per prendere una tale decisione", riconosce.
Scienza e Vita e Movimento per la Vita.
Eluana "condannata a morte”. Questa la valutazione
dell’Associazione Scienza e Vita, che chiede: “l’esecuzione
sia pubblica con testimoni e video".
"Nascondersi dietro schermi formali non serve a
mascherare la realta'". Cosi’ Carlo Casini, presidente del
Movimento per la vita, sottolineando che si tratta di "una
sentenza che ha come presupposto ed effetto quello di
discriminare tra vite umana piu' o meno degne di vivere".
Il Csm apre pratica a tutela della Cassazione.
Il Csm si appresta a intervenire a difesa delle
Sezioni Unite della Cassazione, per gli attacchi che da
parte politica, soprattutto dallo schieramento della
maggioranza stanno arrivando dopo la sentenza sul caso di
Eluana. "Stiamo predisponendo una pratica a tutela
dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura e per
la prima volta dell'operato delle Sezioni Unite della
Cassazione", dice il consigliere Mario Fresa, togato del
Movimento per la Giustizia.
(©
Rai News 24)
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