Não bastassem as riquezas da arte e da arquitetura do império romano já acessíveis aos milhões de visitantes que todos os anos acorrem à Cidade Eterna, um vasto plano de restauro levado a efeito pela Superintendência Arqueológica de Roma vem proporcionando, paulatinamente, novas surpresas.
Depois de anunciar há poucos dias a descoberta do lendário templo dos fundadores da cidade, Rômulo e Remo, o ministro da Cultura, Francesco Rutelli, acompanhado do prefeito Walter Veltroni, anunciou, nesta semana, a abertura para visitas de dependências da casa de Augusto, ainda em uma fase anterior ao momento em que ele se torna o primeiro imperador romano.
A partir do final de fevereiro próximo, três salas e um estúdio da Casa de Augusto, localizada no Palatino, e descoberta na década de 70, estará aberta ao público. Os ambientes recuperados apresentam afrescos de valor inestimável para a humanidade e que justificam os 1.540.000 euros aplicados nos últimos dois anos no programa de restauro, que inclui ainda a Casa de Lívia, onde já foram gastos 250 mil euros.
Restauro da Casa de Augusto envolve recursos superiores a 1,5 milhão de euros. Foto:Ministero per i Beni e le Attività Culturali
O ministério ainda prevê o restauro de outro ambiente significativo, ainda fechado ao público: o aposento de perspectiva e ambientes adjacentes, trabalho que envolve recursos da ordem de 500 mil euros.
La Soprintendenza Archeologica di Roma è da tempo impegnata in un vasto piano di restauro, di attività investigative e di studio dell’intero complesso delle costruzioni che Augusto realizzò sul Palatino.
Molteplici sono gli interventi effettuati: da quelli di ordine statico-strutturale a quelli di ricomposizione e ripristino della decorazione pittorica. Quest’ultimo ha interessato, in particolare, il nucleo della reggia augustea situato sul pendio meridionale del colle nel tratto
adiacente al tempio di Apollo Aziaco, compreso tra le Scalae Caci e le Biblioteche di Domiziano.
Il sito, finora escluso dal circuito di visita, a fine febbraio sarà aperto ai numerosi visitatori del Palatino. La Casa di Augusto costituisce il monumento più importante del colle, al quale pochi altri possono essere paragonati per importanza storica e interesse archeologico e nel quale si rinvengono le espressioni artistiche più alte, trattandosi della residenza imperiale.
In quest’ultimo biennio, infatti, per raggiungere l’obiettivo dell’apertura al pubblico, l’attività e le risorse finanziarie a disposizione della Soprintendenza Archeologica di Roma si sono concentrate essenzialmente attorno al peristilio (giardino porticato a colonne) della prima fase della Casa di Augusto (quando ancora non era imperatore), sui cui lati settentrionale e orientale si aprono i locali più rappresentativi dell’abitazione.
I lavori di restauro dell’edificio si sono focalizzati sul ripristino delle coperture di alcuni degli ambienti, per consentire la ricollocazione dei preziosi affreschi, rinvenuti in frammenti minuti e adesso ricomposti e restaurati. A tutto ciò, si sono aggiunte le opere di messa in sicurezza e sistemazione dei percorsi.
Grazie all’allestimento di un percorso attraverso il peristilio, sarà visitabile il settore della casa, il più ricco di decorazioni pittoriche di altissima qualità. Oltre al cosiddetto studiolo dell’imperatore, preziosa testimonianza del raffinato gusto decorativo augusteo, saranno
restituiti nel loro primitivo aspetto: il “cubicolo inferiore”, il grande oecus (ambiente di soggiorno e di ricevimento) e i locali denominati della rampa e dell’antirampa. Le loro splendide decorazioni, capisaldi nella storia della pittura romana, fanno della casa del primo
imperatore il maggior complesso pittorico di secondo stile che si sia recuperato in questi ultimi decenni.
Con la contemporanea riapertura della Casa di Livia, dove, ormai da tempo, si è provveduto ad una definitiva copertura dell’atrio a salvaguardia degli affreschi, e si stanno restaurando i dipinti del tablinum e dell’ala sinistra, si realizzerà un vero e proprio museo
in situ della pittura decorativa di età protoaugustea.
Di recente ultimazione sono i restauri del podio di Apollo Aziaco, che hanno consentito l’identificazione di luoghi celebrati dai contemporanei, quali il portico delle Danaidi e la Biblioteca ad Apollinis, luogo citato dalle fonti (Svetonio) dove Augusto era solito riunire il Senato.
Sono ancora in atto lavori diretti ad arrestare i dissesti statici che interessano il settore meridionale del complesso, lavori che hanno consentito l’identificazione del Lupercale.
I restauri della decorazione pittorica
Gli ambienti venuti alla luce dagli scavi eseguiti nella zona augustea da Gianfilippo Carettoni alla fine degli anni Settanta del secolo scorso, decorati con affreschi e stucchi, rappresentano un importante esempio di pittura romana della fine del I sec. a.C. e il risultato di una impegnativa opera di restauro che ha interessato il grande oecus, l’ambiente della rampa, due cubicoli sovrapposti.
Nel cubicolo superiore (il cosiddetto studiolo di Augusto) la situazione generale emersa dallo scavo era abbastanza diversificata: rimanevano circa due terzi dell'affresco della parete frontale, una parte della volta era crollata e conservava un grosso frammento di pittura e stucchi, mentre tutto il resto della decorazione era ridotto in frammenti.
Il cubicolo inferiore conservava la quasi totalità della decorazione ancora sulla muratura originaria, mentre la fascia superiore delle pareti laterali è stata ritrovata in frammenti nell’interro, insieme a quelli dello studiolo.
Nell’oecus si sono ritrovati i frammenti degli affreschi della parte superiore delle pareti dell’antisala (che erano crollate nella demolizione della casa di Augusto per la costruzione del Palazzo di Domiziano), tutto il resto della decorazione rimasto si presentava molto
deteriorato, tanto da richiedere un significativo intervento di consolidamento e di reintegrazione per restituire la leggibilità dell’insieme.
Nell’ambiente della rampa la decorazione delle volte e gran parte delle pareti dell’antirampa sono state raccolte anch’esse in frammenti.
Il restauro degli ambienti, quindi, ha sì richiesto l’intervento sulle superfici ancora in situ, ma anche e soprattutto la ricomposizione dei frammenti, attraverso cui giungere alla restituzione dell’impianto decorativo di questa ala della Casa di Augusto, così come era al tempo dell’Imperatore.
Stanziamenti erogati
La Casa di Augusto nell’ultimo biennio ha ricevuto finanziamenti mirati a rendere possibile l’apertura al pubblico di almeno un settore dell’intero complesso imperiale.
Quest’area del Palatino, infatti, pur essendo di massima importanza non era ancora accessibile. Insieme alla Casa di Augusto si programma di poter inserire nel circuito di visita anche la Casa di Liva e ambienti di epoca repubblicana restaurati di recente.
Gli stanziamenti degli ultimi due anni sono stati pari a € 1.790.000 così ripartiti: € 1.540.000 per la Casa di Augusto e € 250.000 per la Casa di Livia.
Inoltre attraverso Maratonarte, l’iniziativa di raccolta fondi promossa dal Mibac, si prevede che possano essere restaurati altri ambienti significativi, in un settore della Casa di Augusto ancora chiuso al pubblico: la “stanza delle prospettive” e alcuni ambienti adiacenti.
Lo stanziamento previsto per questi lavori l è pari a circa € 500.000.
Con i fondi “Roma Capitale” riferiti alle annualità 2005-2006, la Soprintendenza Archeologica di Roma potrà proseguire i restauri all’interno della Casa di Livia, comunque già avviati.