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Vaticano sedia conferência de astronomia

 

O Vaticano está sediando, em Roma, uma conferência científica que reúne mais de 200 astrônomos de 26 países, incluindo Estados Unidos, Grã-Bretanha, Itália, Alemanha, Rússia e Japão.

Durante o encontro de cinco dias, na Universidade Papal, os cientistas vão usar fórmulas e simulações matemáticas para discutir as origens do universo, especialmente a formação e evolução de galáxias, estrelas e planetas.

É a segunda vez em sete anos que o Vaticano organiza um evento do tipo. Segundo o padre José Funes, chefe do Observatório do Vaticano, importantes descobertas foram feitas com a ajuda de telescópios desde o último encontro astronômico do Vaticano, em 2000, e há muito para ser discutido.

O padre Funes lidera uma equipe de 13 cientistas, a maioria padres jesuítas, para realizar seus programas de pesquisa astronômica e coopera com renomadas universidades em várias partes do mundo.

Um dos integrantes do grupo, frei Guy Consolmagno, explica as motivações da Igreja para financiar pesquisas científicas depois de séculos de discussões a respeito dos papéis da ciência e da religião: "Eles (o Vaticano) querem que o mundo saiba que a Igreja não tem medo da ciência".

"Esse é nosso modo de ver como Deus criou o Universo e eles (o Vaticano) querem deixar o mais claro possível que a verdade não contradiz a verdade; que se você tem fé, você nunca vai temer o que a ciência vai revelar, porque é verdade", diz o frei.

Calendário

A Igreja Católica começou a se interessar seriamente pelo estudo de astros e galáxias quatro séculos atrás, quando o Papa Gregório 13º instituiu um comitê para examinar os efeitos para a ciência de sua reforma do calendário.

Em 1582, o Papa substituiu o calendário juliano, que vigorava desde os tempos de Júlio César, pelo calendário gregoriano, mais correto cientificamente e usado até hoje.

Mas que pode ser considerado o primeiro observatório astronômico do Vaticano foi criado apenas em 1789 em um prédio chamado de Torre dos Ventos, que ainda existe perto do Palácio Apostólico.

Um século depois, em 1891, o Papa Leo 13º, numa tentativa de contrabalançar a percepção de uma suposta hostilidade da Igreja em relação à ciência, criou outro pequeno observatório numa montanha atrás do Domo da Basílica de São Pedro.

Por causa do crescimento de Roma e do aumento da poluição, que atrapalhava a visibilidade das estrelas, os telescópios do Vaticano mudaram de lugar diversas vezes. Desde 1981, o Vaticano escolheu a cidade americana de Tucson, no Arizona, como base para seu grupo de pesquisas astronômicas. É lá que fica hoje o telescópio de tecnologia avançada do Vaticano.

(© BBC Brasil)

 


Apre il primo parco astronomico d'Italia

Sulla collina uno degli osservatori astronomici più prestigiosi del mondo. Progetto costato 10 milioni di euro

TORINO

Infini.to nasce sulla collina dove nel 1911 padre Boccardi trasferì gli strumenti astronomici precedentemente utilizzati sui tetti di Palazzo Madama. Da allora l’Osservatorio Astronomico è stato uno dei principali centri di ricerca nello studio dei pianeti, delle stelle e delle galassie. Il patrimonio storico e culturale viene oggi messo a disposizione del pubblico, che potrà avvicinare i ricercatori che scandagliano le profondità del cosmo, seguirne le ricerche e comprenderne l’impegno per l’avanzamento delle conoscenze.

Intanto, due mostre, visitabili fino al 14 ottobre, celebrano la nascita del Parco Astronomico: si intitolano «Nel Fuoco del Sole» ed «Esplorare le strade del cielo. Dal passato al presente» organizzate dall’Osservatorio Astronomico di Torino dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e dall’Archivio di Stato di Torino.

A cinquant’anni dall’inizio dell’esplorazione spaziale «Nel Fuoco del SolE» fa il punto sui risultati ottenuti dalle sonde spaziali che osservano il sole ed esplorano l’eliosfera. Seguendo le stupefacenti immagini dell’attività solare e soffermandosi di fronte ai modelli delle sonde che hanno aperto nuovi orizzonti osservativi, il visitatore può immergersi nella vita del sistema solare strettamente regolata dalla variabilità del sole. «Esplorare le strade del cielo. Dal passato al presentè mostrerà», invece, preziosi testi dell’Archivio di Stato di Torino, ispirati all’astronomia in Piemonte dal 1400 in poi.

A partire due giorni fa, il Parco Astronomico Infini.to è stato aperto al pubblico. In una prima fase sperimentale della durata di circa un mese si potrà visitare il sabato e domenica dalle ore 15 alle ore 19, mentre il giovedì e il venerdì, dalle ore 10 alle ore 16, le visite sono dedicate alle scuole.

Nel mese di ottobre l’ingresso sarà gratuito perchè i visitatori saranno invitati a collaborare all’analisi sperimentale della qualità ed efficacia delle postazioni multimediali e interattive.Costato 10 milioni di euro, Infini.to nasce dall’impegno dell’Università di Torino e dell’Osservatorio Astronomico di Pino Torinese ed è stato realizzato grazie alla Compagnia di San Paolo, alla Fondazione CRT, al Comune di Pino Torinese e alla Regione Piemonte. A gestirlo sarà l’associazione «Apriticielo» che comprende Inaf, Comune di Pino, l’Università e la Regione.

«La caratteristica più innovativa di questo Museo interattivo, al di là delle tecnologie multimediali di avanguardia che permettono ai visitatori di intraprendere un viaggio affascinante di conquista virtuale dell’Universo -spiega Attilio Ferrari, presidente dell’associazione «ApritiCielo» ed ideatore di Infini.to- è di essere parte di un complesso scientifico. Infini.to è nato con l’obiettivo di divulgare l’astronomia, valorizzare la tradizione del territorio e tutelare un patrimonio strumentale di grande importanza».

Infine, un grande spettacolo: il Planetario. È il più avanzato d’Europa, offre tutte le meraviglie del cielo grazie al sistema di proiezione Digistar 3. Stando comodamente seduti in poltrona si può vedere il cielo come lo osservavano gli antichi, oppure come potranno vederlo le future generazioni; si possono vedere le costellazioni che popolano il cielo oppure osservare quelle dell’emisfero Sud; seguire i movimenti dei pianeti, addirittura compiere un viaggio fantastico attraverso la nostra Galassia e oltre, alla scoperta dell’immensità del cosmo.

Il pubblico può essere testimone di eventi cosmici filmati dai più potenti telescopi e durante le missioni spaziali. Sarà la voce di Margherita Hack a commentare lo spettacolo del planetario dedicato al viaggio nello spazio e nel tempo: dal big bang alle galassie, fino al nostro Sistema solare. Inoltre, la postazione «guida intergalattica» grazie a giochi e contenuti interattivi permetterà di rivedere e approfondire quanto visto nei vari livelli.

Nella Mediateca, strumento unico in Italia, si possono consultare documenti storici, oppure assistere a interviste e ad animazioni, mentre un’aula didattica permetterà di offrire lezioni di astronomia tenute da esperti e dedicate ai vari tipi di visitatori, affrontando gli argomenti di attualità nella ricerca.

(© La Stampa Web)

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