Roma - A população da Itália
apresenta uma média de idade cada vez mais elevada, sendo que quase
metade dessas pessoas está insatisfeita com sua situação econômica,
e os casamentos nas igrejas diminuíram, segundo dados que o
Instituto Nacional de Estatísticas (ISTAT).
No dia 31 de dezembro de 2005, o percentual de idosos (relação entre
a população de mais de 65 anos de idade e a de menos de 15)
registrou "um aumento, que chegou a 140,4% contra 137,8% de 2005".
Também aumentou o número de "grandes idosos", ou seja as pessoas que
têm mais de 80 anos de idade, que representam 5% do total da
população, segundo o ISTAT, que hoje divulgou o Anuário Estatístico
2006.
A população, no final de 2005, que era de 58.751.711 pessoas, teve
um aumento de quase 300 mil habitantes, principalmente por causa da
presença de mais estrangeiros.
A fecundidade diminuiu para 1,32 filhos por mulher, sendo que no
relatório anterior era de 1,33.
Segundo o relatório, a porcentagem de pessoas de 14 anos permaneceu
estável.
(©
Jornal da Mídia)
Anuário Estatístico 2006/Istat: uma radiografia da Itália e dos italianos
Nas
suas 800 páginas, o Anuário Estatístico 2006, publicado nesta
quinta-feira (09) pelo Istituto Nazionale di Statistica, apresenta
uma radiografia da Itália e da situação dos italianos sob os mais
diferentes aspectos (acesse, abaixo, o documento na íntegra).
Além de confirmar uma tendência relacionada à
baixa natalidade, que faz com que a Itália seja o país com o maior
índice de idosos da Europa, e identificar um pequeno crescimento na
população por conta da imigração, a pesquisa apresenta outros dados
e informações como, por exemplo, o fato de que a alimentação fast
food não conseguiu vingar na Itália, onde a maioria das pessoas
ainda tem o hábito de comer em casa.
As famílias italianas, indica a pesquisa, apontam o tráfico, a
dificuldade em estacionar e a poluição urbana como os principais
problemas que as atormentam. Depois desses quesitos, vêm outras
questões, como a qualidade da água, o barulho, a sujeira nas rua e,
somente depois, a criminalidade.
A maioria dos italianos se considera em bom estado
de saúde, mas quase a metade da população (47,5%) com mais 14 anos
se declarou pouco ou nada satisfeito com a sua situação econômica. A
taxa de desocupação fica em 7,7%.
(©
Oriundi)
L’Istat – l’Istituto nazionale di statistica – ha
pubblicato il rapporto 2006. Siamo una delle popolazioni più anziane
d’Europa, alle prese con un budget che non basta mai (spesa media
mensile pro capite 2.400 euro). Sulla qualità della vita pesano i
costi abitativi, smog e traffico, la criminalità. Cresce il livello
medio di cultura (3 su 10 sono diplomati, il 9,1 ha la laurea), ma
rimane la precarietà del lavoro
ROMA - Italiani sempre più
vecchi, tra i più anziani d’Europa, destinati a vivere in case
sempre più piccole, con sempre meno figli ed alle prese con un
budget che non basta mai e che li vede ogni mese dover mettere in
conto 2.400 euro, con i costi dell’abitazione in continua crescita e
l’incubo del traffico, dello smog e dei parcheggi che supera le
preoccupazioni per i rischio-criminalità.
Ma con più cultura - 3 su dieci sono diplomati, il 9,1% ha la laurea
- anche se sempre alle prese con il lavoro, la cui ricerca continua
a penalizzare giovani, donne e sud. E sempre più amanti
dell’informatica, con internet e email presenti ormai nel 90% delle
imprese italiane ed il 34% della popolazione over 6 che è
internauta.
E se continuano a sposarsi - con i matrimoni in Comune che crescono
a discapito di quelli in chiesa - secondo la fotografia scattata
dall’Istat nell’Annuario Statistico 2006 diffuso oggi, il destino
del matrimonio è sempre più a rischio: aumentano infatti le
separazioni ed i divorzi.
Un’istantanea, quella dell’Istituto di
Statistica, che vede la popolazione del “bel paese”, a fine 2005,
sfiorare 59 milioni di persone (58.751.711 per l’esattezza), in
crescita di circa 300 mila persone. Ma solo grazie all’aumento degli
stranieri: il tasso di crescita della penisola torna infatti
negativo (-0,2 ogni mille abitanti), con un saldo tra nati vivi e
morti in “rosso” per oltre 13 mila unità. Con sempre meno mamme: la
fecondità scende infatti a 1,32 figli per donna (era 1,33). E se
qualche buona notizia arriva per gli uomini che vedono salire
leggermente la loro aspettativa di vita, da 77,1 a 77,2 anni, per
l’altra metà del cielo che rimane comunque il sesso più longevo, il
dato si riduce: da 83 a 82,8 anni, secondo gli ultimi dati
dell’Istat contenuti nel volume.
I suicidi calano ma solo grazie ai tentativi non riusciti: il numero
di coloro che ci provano, sale infatti nel 2004 a 3.481 persone
(erano 3.412 l’anno prima). E se 7 su 10 considerano soddisfacente
il proprio stato di salute, aumenta il consumo di farmaci,
soprattutto per le donne.
La microcriminalità continua a minare la sicurezza: il numero delle
denunce di reati aumenta infatti, tra il 2003 ed il 2004, di quasi
78 mila unità. Con l’81% dei casi archiviato senza aver trovato il
colpevole a fronte di 1,5 milioni di furti e ben 714 omicidi nel
2004. Ed un sistema alla prese con un esercito di baby-ganster. Sono
infatti 13mila i bimbi-criminali affidati ai servizi sociali: di
questi il 17,4% stranieri, un altro 7,6% nomadi.
Mentre, nel tempo libero, tra gli svaghi il cinema - anche se con un
leggero calo del numero di spettatori - supera i musei e le mostre,
l’italiano ama mangiare a casa: lo fa la maggior parte della
popolazione con la dieta mediterranea - a base di pasta, pane e riso
- che restano gli alimenti preferiti.
Anche se le abitazioni sono sempre più piccole: la dimensione delle
nuove cala a scapito di corridoi e ingressi che spariscono. E, anche
se il mattone resta un “must”, con oltre 7 famiglie su 10 che vivono
in un abitazione di proprietà, la percentuale cala leggermente
rispetto al passato.
Crescono, invece, i fumatori: sale dello 0,7% gli over 14 che
dichiarano di farlo anche se il 52,6% del belpaese dichiara di non
aver mai acceso una “bionda”.
Sul fronte dei conti, le famiglie italiane hanno visto poi crollare
negli ultimi 5 anni il grado di soddisfazione per la propria
situazione economica, mentre il lavoro resta un problema per tanti.
Sono infatti sempre più gli under 29 alla ricerca di lavoro
nonostante una crescita del numero degli occupati (+0,7% nel 2005).
Nonostante le difficoltà, però, il risparmio resta un “pallino”: i
depositi bancari, a fine 2005, superavano i 690 miliardi di euro,
con un aumento del 7,2%.
(©
La Gazzetta del Mezzogiorno)
Visite o site do Istat
– l’Istituto nazionale di statistica