|
|
Investigadores à porta
da loja de artigos esportivos |
A Camorra (máfia napolitana) matou em Arzano (sul da Itália) Patrizia Marino, de
63 anos, cujo marido e seus dois filhos também tinham sido assassinados pela
organização de crime organizado.
Uma pessoa com o rosto coberto se aproximou ontem de Marino quando ela entrava
em uma loja de esportes de Arzano e disparou três vezes, segundo a reconstrução
da Polícia.
Os investigadores acham que o homicídio da mulher está relacionado com as
vinganças entre os diferentes clãs da máfia napolitana que controlam a área.
Há poucos dias, o sobrinho de Patrizia Marino, Domenico Rocco, que colabora com
a justiça, depôs em um processo contra a Camorra.
O marido de Patrizia Marino foi assassinado há alguns anos, também por um ajuste
de contas entre clãs camorristas, e em junho passado, seus filhos Ciro e
Domenico Girardi, de 26 e 22 anos respectivamente, também foram assassinados na
cidade.
Ciro Girardi tinha sido detido por tráfico de droga e era considerado pelos
investigadores um dos membros do clã Di Lauro, um dos mais sanguinários da
Camorra.
(©
Último Segundo)
NAPOLI - In poco piu' di 24 ore, quattro storie di cronaca nera nel
Napoletano. A Pozzuoli una lite
tra giovani per gelosia e' finita con un morto, un ferito grave e
l'arresto di un sedicenne. A San
Sebastiano al Vesuvio un titolare di un supermarket ha reagito a
due rapinatori colpendone uno al volto con una violenta testata e
spedendolo all'ospedale. Ad Arzano
una donna di 63 anni e' stata uccisa mentre si recava a fare acquisti.
Si parla di esecuzione spietata e mirata. Intanto e' indagato per
omicidio e lesioni il titolare di una tabaccheria di
Crispano che ha reagito a un
tentativo di rapina uccidendo un malvivente e ferendone un altro. Ecco
le quattro vicende.
LITE PER GELOSIA CON UN MORTO E UN
FERITO, ARRESTATO MINORE
Un ragazzo di 18 anni, Daniele Del Core, morto ed un suo amico coetano,
Loris De Roberto, gravemente ferito e ricoverato in gravissime
condizioni in ospedale è il bilancio di una lite, avvenuta per motivi di
gelosia nella tarda serata di ieri nei pressi della Solfatara di
Pozzuoli, in provincia di Napoli. L' assassino, un sedicenne
incensurato, è stato arrestato in nottata dai carabinieri. Il ragazzo
aveva una relazione sentimentale con una sua coetanea che in precedenza
era stata fidanzata con De Roberto. Non è da escludere che Del Core sia
morto per difendere il suo amico contro il quale si era avventato l'
assassino accecato dalla gelosia. I due ragazzi - entrambi di Pozzuoli
- erano rimasti gravemente feriti ed erano stati portati nell' ospedale
Santa Maria delle Grazie. Del Core, raggiunto da tre coltellate al
torace ed alla spalla destra, è morto poco dopo il ricovero. De Roberto,
contro il quale l' assalitore si era accanito con sette coltellate, all'
addome, al torace, ad un braccio e ad una spalla, è ricoverato in
gravissime condizioni nel reparto di rianimazione. Nel corso della
notte i carabinieri, grazie anche alle testimonianze delle altre persone
presenti alla lite, hanno identificato il presunto omicida. Durante una
perquisizione a casa del sedicenne, che è napoletano ed abita nella zona
della Stazione Centrale, è stato trovato un borsone contenente indumenti
insanguinati. Inoltre i carabinieri hanno sequestrato un motorino, di
proprietà dello stesso ragazzo, riconosciuto dai testimoni presenti sul
luogo dell' aggressione. L' omicida è stato trasferimento nel centro
di accoglienza per i minorenni dei Colli Aminei a Napoli.
REAGISCE A RAPINATORE CON UNA TESTATA E
LO METTE KO
Il titolare di un supermercato di San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), ha
reagito a due rapinatori colpendone uno al volto con una violenta
testata e spedendolo all'ospedale. Questi i fatti: Gennaro T., di 20
anni, di Sant'Anastasia, ha fatto irruzione insieme con un complice,
mentre altri due attendevano fuori a bordo di due scooter, in un
supermercato in piazzale delle Mimose. Il giovane, armato di un fucile
a canne mozze, ha minacciato la cassiera intimandole di consegnare loro
tutto l'incasso, circa 3.500 euro. In quel momento è sopraggiunto il
titolare insieme con il fratello, che hanno affrontato i due rapinatori,
uno dei quali è stato colpito al volto e disarmato. Il complice, però, è
riuscito a sfuggire ai titolari, portando con sé l'incasso. Assieme ai
due complici che attendevano all'esterno del supermercato, ha fatto
perdere le proprie tracce. Il titolare ha poi avvertito i carabinieri,
che hanno soccorso il rapinatore accompagnandolo all'ospedale Apicella
di Pollena Trocchia, dove i medici gli hanno curato la contusione alla
testa, dichiarata guaribile in una decina di giorni. Il giovane,
dimesso dall'ospedale, è stato poi arrestato con l'accusa di rapina
aggravata in concorso, ed è stato trasferito al carcere di Poggioreale.
I carabinieri ora sono alla ricerca dei tre complici del rapinatore
ferito.
DONNA UCCISA IN UN AGGUATO AD ARZANO
Gestiva lo spaccio e organizzava personalmente il mercato della droga
nelle piazze ereditate dai suoi figli, due giovani vicini al clan Di
Lauro, uccisi nel giugno scorso dalla camorra: e forse, proprio in
questi ultimi mesi, Patrizia Marino, 45 anni, freddata ieri dai
proiettili di un sicario, ad Arzano (Napoli), aveva dato fastidio a
qualcuno, con pretese ritenute eccessive da chi avrebbe per questo
deciso di farla fuori. L'ennesimo omicidio, avvenuto nella serata di
ieri nella periferia nord del capoluogo campano, in un negozio di
articoli sportivi, riaccende l'attenzione anche sulla faida scatenata
dai cosiddetti scissionisti del clan di Lauro, per la contesa del
'supermercato' degli stupefacenti attivo fra i quartieri popolari di
Scampia e Secondigliano. La donna era fra l'altro imparentata con un
collaboratore di giustizia, Domenico Rocco, un nipote: elemento preso
naturalmente in considerazione dalla dda della Procura di Napoli,
coordinata dal pm Franco Roberti. Su questo caso prende corpo però
nelle ultime ore l'ipotesi di un terzo clan, stuzzicato proprio da una
donna ormai lanciata in una 'carriera' pericolosa, titolare di una
attività massiccia, che gestiva probabilmente da sola, avvicinandosi
troppo all'area di interessi controllati da un altro gruppo criminale.
Troppe richieste, la donna insomma si sarebbe avvicinata troppo a chi ne
ha voluto poi la morte. La Marino conduceva gli affari ereditati dai due
figli, Ciro e Domenico Girardi, di 22 e 26 anni, vicini al clan Di
Lauro: fino alla fine, arrivata ieri sera, in via Volpicelli, dove si
trovava con la figlia, una bambina di 12 anni, che ha fatto in tempo a
fuggire. Secondo la prima ricostruzione dei fatti, a far fuoco
ripetutamente - sul posto sono stati trovati quattro bossoli a terra -
sarebbe stata una sola persona, a volto coperto, poi scappata. Sul fatto
procede la squadra mobile della questura di Napoli. Due piste dunque,
secondo gli inquirenti, che non tralasciano naturalmente l'ipotesi di
una 'coda' della faida di Secondigliano, e della classica vendetta
trasversale, movente che, a meno di 24 ore dall'omicidio, sembra meno
convincente agli investigatori.
TABACCAIO UCCIDE RAPINATORE: INDAGATO
PER OMICIDIO E LESIONI
Omicidio volontario e lesioni aggravate: sono queste, per ora, le
ipotesi di reato per le quali è iscritto nel registro degli indagati
Santo Gulisano, il tabaccaio, ex poliziotto, che ha reagito a un
tentativo di rapina uccidendo un malvivente e ferendone un altro. La
procura attende che l'autopsia, nella giornata di lunedì, e l'analisi
balistica accertino la dinamica dei fatti avvenuti a Crispano (Napoli):
in base a questi elementi, l'accusa potrebbe essere modificata in
eccesso colposo oppure rientrare nei casi previsti dalla recente
normativa sulla legittima difesa. Gulisano, proprietario della
tabaccheria, ha sparato un colpo mortale per difendere il figlio,
minacciato con una pistola puntata alla nuca da un pregiudicato di 35
anni, Franco Amura, morto all' istante. Un passato in polizia, nel corpo
dei falchi e della squadra mobile, ora in pensione, Gulisano è apparso
profondamente scosso in seguito all'accaduto: "In 30 anni di attività
come poliziotto - ha spiegato agli investigatori - non mi è mai capitato
di sparare ad un uomo".
(©
Ansa.it) |