Provocando mais vítimas que os acidentes de
trânsito, que infartos e muitos tumores, os erros médicos, na Itália,
matam, anualmente, entre 14 a 50 mil pessoas. A informação, classificada
pela ministra da Saúde, Livia Turco, como alarmante, foi divulgada nesta
semana, em Milão, pela AIOM – Associação Italiana de Oncologia Médica,
segundo o qual a média fica entre 30 e 35 mil óbitos.A instituição
destaca que 50% dos casos seriam evitáveis e que são ao menos 320 mil
pessoas que se prejudicam com esses erros, que geram um custo que chega
a 1% do Produto Interno Bruto do país, superando, mesmo no cálculo mais
modesto, as oito mil mortes que ocorrem no trânsito.
Os problemas mais freqüentes acontecem nas salas de cirurgia – 32%.
Em seguida, vêm os erros que acontecem nos períodos de hospitalização –
28% -, nas urgências – 22% - e nos ambulatórios – 18%.
O erro mais comum envolve nomes de remédios similares, como ocorre
por exemplo no âmbito da oncologia, com medicamentos com denominações
parecidas, comocisplatino, paraplatino e oxaliplatino. Outro motivo dos
erros fatais está no diagnóstico tardio, quando a situação já é
irrecuperável. Além disso, também é mencionada a grafia confusa das
prescrições como causadora de vítimas fatais.
A Ortopedia é a especialidade com o maior percentual de erro, sendo
seguida pela Oncologia, Obstetrícia e Cirurgia Geral.
Errori
Causano piu' vittime degli incidenti stradali, dell'infarto e di
molti tumori. In Italia le cifre degli errori commessi dai medici o
provocati dalla cattiva organizzazione dei servizi sono da bollettino di
guerra: tra 14 e 50 mila i decessi ogni anno, circa 90 mila al giorno,
di cui il 50% certamente evitabile. Lo affermano gli esperti dell'
Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), che hanno promosso su
questo tema un convegno nazionale i cui lavori si sono aperti oggi
all'Istituto dei Tumori di Milano (INT).
Secondo l'AIOM, sono almeno 320 mila le persone danneggiate da questi
errori, con costi pari all'1% del PIL, 10 miliardi di euro l'anno. ''Le
fonti, pero', sono spesso discordi su questi numeri - fa notare Marco
Venturini, consigliere nazionale dell' Associazione - come si nota per
quel divario fra 14 e 50 mila decessi imputabili ad errore (la verita'
probabilmente si avvicina ai 30-35 mila decessi) ma nella migliore delle
ipotesi ('solo' 14 mila), i morti per errore medico o della struttura
ospedaliera, sono almeno il doppio di quelli per incidente stradale, che
sono 8000 l'anno, il che non e' poco''.
''Il tema del rischio clinico - osserva il presidente dell' AIOM,
Emilio Bajetta - si propone oggi come un argomento di grande attualita',
con un forte impatto socio-sanitario. Lo scopo che l'Aiom si ripromette
e' migliorare la prestazione sanitaria e garantire la sicurezza del
paziente oncologico''. Anche perche' nella particolare classifica delle
specialita' in cui si commettono piu' errori, stilata dal Tribunale dei
diritti del Malato, l'Oncologia, con un 13% si colloca al secondo posto,
preceduta dall'Ortopedia con il 16,5% di errori, seguita dall'Ostetricia
(10,8%) e dalla Chirurgia (10,6%).
Gli errori piu' frequenti vengono fatti in sala operatoria (32%), poi
nei reparti di degenza (28%), nei dipartimenti di urgenza (22%) e negli
ambulatori (18%). Ma quali sono gli errori piu' frequenti? ''Qui le
cifre sono meno certe, ma fra gli errori che si verificano piu' spesso
ci sono quelli dovuti alla confusione fra farmaci con nomi simili'',
afferma Bajetta che fa l'esempio, in oncologia, di farmaci come
cisplatino, paraplatino e oxaliplatino. L'ordine di somministrazione di
un farmaco puo' dunque essere equivocato, soprattutto se non vi e' il
controllo anche al letto del paziente. ''Anche l'ambiente in cui si
lavora - continua Bajetta - influisce: perche' un conto e' scrivere la
cartella clinica in un ambiente tranquillo, seduti a una scrivania,
altro e' farlo, coma talvolta capita, in corridoio, nella confusione
generale''.
Altri errori sono dovuti al sistema che, a causa delle lunghe liste
d'attesa (per visite ed esami diagnostici) e' causa diretta delle
diagnosi tardive, che arrivano quando ormai il danno e' irrecuperabile.
E per il presidente AIOM, ''gli errori dovuti a cosiddetta malpractice,
cioe' a una non corretta prestazione medica, sono minori di quanto non
si pensi: spesso ad essi si da' un eccesso di visibilita' sui media,
prima ancora di poterne valutare l'esatta natura. Poi alla fine, oltre
il 90% dei medici accusati di malpractice viene assolto''.
Invece, secondo Venturini, si sta affacciando un nuovo tipo di
errore, imputabile questo ai recenti cambiamenti del sistema, che tende
a risparmiare nelle spese: ''E' quello che gli anglosassoni chiamano
'quicker and sicker', cioe' il dimettere precocemente il paziente
(troppo velocemente, quicker), quando e' ancora non stabilizzato (piu'
sofferente, sicker)''. Altri errori - secondo un elenco del Tribunale
dei diritti del malato - sono provocati dalla somministrazione di
farmaci sbagliati per la grafia poco comprensibile di chi li ha
prescritti (a volte basta anche lo spostamento di una virgola per
rendere letale la quantita' di un farmaco), dallo scambio di paziente da
operare, dall'amputazione dell'arto sbagliato, da smarrimento o
confusione di esami, da anestesia maldosata, infine dalla scarsa
attenzione al 'consenso informato'.
Che cosa fa l'AIOM per arginare il torrente degli errori? ''Per
correggere gli errori bisogna conoscerli: abbiamo fatto un censimento
'strutturale' - risponde Venturini - per sapere dove sono le Oncologie
in Italia. Poi abbiamo avviato un censimento 'funzionale', per sapere
come funzionano. Per le linee guida della sicurezza stiamo facendo lo
stesso: abbiamo in corso un progetto per verificare se e come sono
applicate''. ''Nei nostri reparti all'INT - afferma Bajetta - e' fatto
obbligo al medico o all'infermiere che ha fatto il turno di notte in
reparto, di lasciare l'ospedale al mattino. Non c'e' nulla di piu'
facile che sbagliare quando si e' a corto di sonno''.