RICARDO BONALUME NETO
da Folha de S.Paulo
Não é todo dia que se encontra uma cidade
perdida, a não ser em um filme com as aventuras de
um Indiana Jones. Mas pesquisadores italianos
conseguiram achar uma cidade perdida bem ao lado de
um dos destinos turísticos mais visitados do mundo,
Veneza.
As ruínas da cidade romana de Altinum foram
localizadas em imagens aéreas graças a um período de
estiagem em julho de 2007, que permitiu "ver" abaixo
do solo. A cidade foi abandonada a partir do século
5º da Era Cristã por causa de invasões bárbaras.
Seus habitantes moveram-se para a mais protegida
posição em meio à laguna, fundando a atual Veneza.
Altinum está enterrada sob culturas de milho e
soja. O estresse hídrico provocado pela seca pode
ser detectado graças à radiação infravermelha
próxima, sensível a mudanças no crescimento da
vegetação.
A diferença na reflexão permite criar imagens com
cores falsas. Cores mais claras indicam locais onde
há pedras, tijolos ou mesmo solo compactado sob as
plantas. As cores mais escuras revelam onde há
depressões no terreno, indicando poços e canais,
mesmo que cheios de sedimentos.
"Nós descobrimos o mapa da cidade. Nós agora
sabemos como era o tecido urbano, onde estavam os
edifícios principais, monumentais, onde era a
cidade, suas portas e a existência, que não se
suspeitava, de um canal que cruzava a cidade e a
conectava à laguna e aos rios no interior. Também
achamos algumas estruturas do porto, que devia ser
provavelmente o porto da cidade romana", afirma
Paolo Mozzi, um dos quatro autores da pesquisa, do
Departamento de Geografia da Universidade de Pádua.
De posse do mapa, o próximo passo é iniciar
pesquisas com arqueólogos e historiadores focadas em
locais específicos da cidade. O mapa mostra
claramente onde ficavam o teatro e o fórum, e a
possível localização de dois templos. Ironicamente,
algumas escavações arqueológicas já haviam sido
feitas, mas em pontos fora da cidade.
Altinum é a única grande cidade romana no norte
da Itália, e uma das poucas na Europa, que não foi
enterrada por construções medievais e modernas. Ela
tem um tamanho comparável a Pompeia, a cidade perto
de Nápoles soterrada pela erupção do vulcão Vesúvio.
A reconstrução da planta da cidade indica que ela
era cercada por uma rede de rios e canais. Isso
confirma a descrição feita pelo antigo geógrafo
grego Estrabão (cerca 64 a.C. - cerca 24 d.C) de que
Altinum era parcialmente cercada por água, afirmam
os autores da pesquisa, descrita em uma comunicação
breve na edição de hoje da revista científica
"Science".
(©
Folha Online)
Venezia ha origini romane, lo rivela la mappa della sua antenata: Altinum
La città era già abitata nel primo
millennio A.C.
dai paleoveneti e nel secondo secolo fu annessa a Roma
Venezia avrebbe origini
romane. A confermare questa ipotesi sarebbero recenti studi del Dipartimento di
Geografia dell'università di Padova, commissionati dalla Regione. L'antenata
dell'odierna Venezia, la città di Altino, è stata riportata alla luce su una
mappa e nella sua totalita: ponti, mura, abitazioni, e poi costruzioni
monumentali quali il teatro, la basilica e il foro.
Questa la città romana che occupava la zona della laguna settentrionale nel
primo millennio A.C.
Una città che aveva già un sofisticato sistema architettonico completamente
adattato all'ambiente lagunare. Infatti, grazie a uno studio pubblicato sulla
rivista Science e basato su foto aeree anche a infrarossi, è stata
ricostruita nel dettaglio la topografia di questa città che risale al primo
millennio A.C. e fu assimilata dai romani nel II secolo AC.
Lo studio di telerilevamento è stato condotto dall'equipe coordinata da Paolo
Mozzi del dipartimento di Geografia dell'Università di Padova, insieme, tra gli
altri, ad Andrea Ninfo.
La città di Altino, nota dal XIX secolo, era già abitata nel primo millennio
A. C. dai paleoveneti, poi nel II secolo A. C. fu annessa a Roma. I Romani
ampliarono la città, valorizzando la zona attraverso interventi di bonifica.
«Noi ne abbiamo ricostruito la struttura, tracciato la mappa - spiega Mozzi -
perché finora ci si limitava a sapere che Altino era lì ma senza sapere come
fosse fatta».
Le foto usate nello studio danno una visione di quello che c'è subito al di
sotto del terreno arato e sono state scattate nel 2007 in un periodo di
grave siccità, per questo hanno reso possibile vedere bene i resti sotto il
terreno (che corrispondono alla città di epoca romana). Ne emerge un quadro
molto dettagliato: «vediamo una cinta muraria - descrive Mozzi - un teatro, un
anfiteatro fuori le mura, la basilica, il foro con il mercato, poi una strada
principale connessa con la via Annia. Si vede inoltre un canale che taglia in
due la città e va in direzione della laguna. Considerando il livello del mare in
età romana - continua Mozzi - quel canale doveva essere connesso con la laguna,
inoltre era connesso con i fiumi e quindi rappresentava un punto di raccordo tra
sistemi fluviale e lagunare».
A ridosso delle mura, inoltre, il canale forma una porta acquea e le mura
diventano ponte. «Con dimensioni comparabili a quelle di Pompei - spiega Mozzi -
Altinum è la sola grande città Romana nel Nord Italia e una delle poche in
Europa che non è stata sotterrata dalle città sorte successivamente, medievali e
moderne ed è per questo che possiamo vedere così bene le strutture cittadine
dell'epoca romana», si vedono addirittura le case e le strade interne.
«I nostri risultati indicano l'esistenza di una complessa struttura urbana
con varia e spettacolare architettura che si è adattata alla peculiarità
dell'ambiente lagunare - si legge su Science. Questi dati mostrano che i Romani
riuscirono con successo a sfruttare l'ambiente anfibio parecchi secoli prima che
la città di Venezia cominciò ad emergere sull'arcipelago in mezzo alla laguna».
C'è tuttora un lavoro in corso in accordo con la Regione Veneto e la
Sovrintendenza, spiega Mozzi, per verificare lo stato di conservazione delle
strutture nel sottosuolo, considerando che Altino è stata "smontata" e spogliata
dei suoi materiali preziosi per costruire la vicina Torcello e Venezia. Un'opera
di scavi sarebbe troppo complicata, conclude Mozzi, ma questo lavoro e le nostre
ricerche in corso permetteranno di capire quanto c'è di intatto di questo
importante patrimonio storico e archeologico.
Gli scavi per riportare alla luce Altino. «Nelle prossime settimane - spiega
Franco Miracco, portavoce del presidente del Veneto Giancarlo Galan - Regione,
Sovrintendenza e università di Padova illustreranno un progetto archeologico,
storico e museale e daranno il via a una vera e propria campagna di scavi».
(©
Il Gazzettino)
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