Roma - Um quadro do pintor impressionista francês
Pierre-Auguste Renoir, furtado em 1975 de um colecionador particular de Milão,
foi recuperado pela Polícia italiana, que deteve três pessoas.
O quadro, que mostra uma mulher de costas, sentada e nua, segundo informou nesta
sexta-feira (26) a Polícia italiana, corresponde à etapa de maturidade do mestre
impressionista.
A pintura foi furtada junto a outras obras da oficina de um restaurador de
Milão, local no qual o colecionador, cujo nome não foi divulgado, o levou há 33
anos para reparar uma pequena imperfeição.
Durante a operação policial para recuperar o quadro, três pessoas foram detidas
sob a acusação de tráfico de arte: Amedea Setti, galerista de 68 anos; Francesco
Attisani, 59 anos e com antecedentes por falsificação de obras de arte; e
Aniello Ambrosio, de 50 anos, com penas por tráfico de drogas. Os pesquisadores
estão tentando agora investigar como o quadro de Renoir (1841-1919) caiu nas
mãos dos detidos.
A descoberta foi possível graças à intervenção de um crítico de arte italiano,
Vittorio Sgarbi, a quem um dos detidos se dirigiu em maio para pedir uma
avaliação da obra e a busca de um possível comprador.
Estes esperavam vender o quadro de Renoir, avaliado em 500 mil euros (US$ 730
mil), junto com outra obra atribuída a Edouard Manet (1832-1883), também
furtada, mas que era falsa. Após ser contatado, o crítico de arte se dirigiu ao
Comando de Carabineiros para a Tutela de Patrimônio Cultural, que comprovou que
o quadro de Renoir estava na lista de obras roubadas.
Sgarbi convenceu os detidos, que tinham se identificado como galeristas e
professores de arte, a mostrar o quadro, e, durante o colóquio, os carabineiros
intervieram, recuperando as obras e detendo as três pessoas.
O quadro de Renoir será devolvido à família de Milão, enquanto o falso Manet
terá que ser destruído ou colocado à disposição, por exemplo, de algum dos
museus de falsificações ou réplicas que recolhem este tipo de obras.
(©
UOL Diversão & Arte)
RECUPERATI UN RENOIR E UN FALSO MANET
ROMA - Un dipinto di Renoir inedito, raffigurante Nudo di donna, e una natura
morta autenticata come opera di Edouard Manet, risultata poi un falso, sono
stati recuperati dai Carabinieri del Reparto operativo Tutela patrimonio
culturale, che hanno arrestato tre persone per concorso in ricettazione.
Fondamentale è stato il ruolo del critico d'arte Vittorio Sgarbi, che, dopo una
richiesta di expertise da parte dei tre malviventi, ha messo le forze
dell'ordine sulle tracce delle due tele. I risultati dell'indagine sono stati
illustrati oggi dal comandante dei carabinieri dei Beni Culturali, il generale
Gianni Nistri, e dal procuratore Giancarlo Capaldo, che si è mosso sulla
segnalazione di Sgarbi.
Il critico era stato avvicinato da Amedea Setti, artista sessantottenne di
Riccione e proprietaria di una galleria, che l'aveva messo in contatto con i
complici per mostragli i due dipinti, di piccole dimensioni. Una ulteriore
autenticazione avrebbe fatto salire la valutazione delle opere. Insospettitosi,
Sgarbi si è messo in contatto, ha spiegato Nistri, con persone del Nucleo con
cui aveva maturato negli anni un rapporto di fiducia, le quali hanno cercato
riscontro sulla banca dati dei Carabinieri ("la più ampia nel mondo", ha detto
il comandante). La tela di Renoir, appartenente a una famiglia di Milano, è
risultata rubata nel 1975 e quindi sono partite le indagini, che hanno
consentito, con pedinamenti e intercettazioni, di identificare tre persone, tra
cui il pregiudicato di origini campane Aniello Ambrosio.
Il Renoir è stato identificato dai proprietari, in particolare dall'erede che da
bambina aveva colpito il dipinto con una pallonata e ha ritrovato il segno sul
dipinto. Il quadro è un'opera tarda, minore, che, in quanto tale, non compare
nel catalogo ragionato del maestro francese e ha un valore commerciale che si
aggira sui 500.000 euro.
La Natura morta, attribuita a Manet, è risultata invece essere un falso.
Probabilmente, secondo gli esperti del Nucleo, si tratta di un dipinto
ottocentesco cui in seguito sono state apposte la firma dell'artista e, sul
retro, le autenticazioni. Dopo il furto, avvenuto più di 30 anni fa, le opere
sono finite in caveau, passate di mano in mano, in attesa di poterle piazzare
nuovamente sul mercato dell'illecito. E se il Renoir, ha detto Nistri, al
termine della procedura tornerà ai legittimi proprietari, la tela falsa sarà
probabilmente confiscata. Un ulteriore provvedimento, ha concluso il comandante,
sarà la distruzione del dipinto o l'affidamento al Museo del falso di Salerno.
(©
Ansa.it) |