Roma
(EFE) - Um
grupo de especialistas de várias
universidades italianas anunciou hoje a
descoberta dos vestígios do antigo porto
fenício - e depois cartaginês - de Tharros,
que vários arqueólogos vinham procurando há
dois séculos no litoral ocidental da ilha de
Sardenha, informou a imprensa local.
A conclusão dos especialistas, que
trabalharam em colaboração com o Museu de
Cabras (também na Sardenha), é que o porto
estava em uma zona coberta agora por uma
lagoa, e a muito poucos quilômetros da que
foi a cidade de Tharros, considerada por
alguns arqueólogos como "a segunda Cartago".
Como provas desta descoberta, os cientistas
mencionaram as ruínas de uma grande muralha
de 100 metros de comprimento, assim como um
reservatório escavado na rocha que incluía
um píer de 190 metros e um canal por onde
chegavam os navios.
(©
UOL Últimas Notícias)
Il porto di Tharros: nuove scoperte
Dov'era il porto di Tharros? questa
la domanda cui cercano di dare la risposta
decine di archeologi.
Le prime indagini risalgono addirittura al
1800. Oggi operano sul campo, coordinati
dalla Soprintendenza per i beni archeologici
della Sardegna, sia i ricercatori
dell'università di Cagliari che quelli
dell'università di Sassari. Questa mattina
sono stati presentati i risultati
preliminari delle indagini compiute finora.
Il gruppo che fa capo al Museo civico di
Cabras, che opera dal 2003 in collaborazione
con la soprintendenza e l'università di
Cagliari, lavorando alla costituzione della
Carta Archeologica, ha individuato nella
zona della laguna di Mistras un muro lungo
oltre 100 metri che suggerisce una struttura
portuale. Con buona probabilità dunque –
afferma la ricercatrice Carla Del Vais - il
porto di Tharros non era collocato in
un'area di mare aperto ma in un'area più
orientale e protetta.
Nel settembre 2008
anche L'università di Sassari, sempre in
collaborazione con la soprintendenza, ha
avviato delle indagini che sono giunte a
conclusioni simili. La ricerca naturalmente
è ancora in corso e non si ferma qui.
L'archeologa Carla Del Vais ha già ottenuto
una nuova autorizzazione dalla dottoressa
Fulvia Lo Schiavo, responsabile della
soprintendenza della Sardegna, per procedere
a un piccolo saggio di scavo nella laguna di
Mistras che consentirà di dare altre
risposte a numerosi interrogativi. Nei
prossimi mesi, dunque, si riparte.
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Ecomatrix.it) |