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Camorra 'declarou guerra' contra a Itália, diz ministro

25/09/2008

Chacina em Castel Volturno
 

A máfia que opera no sul da Itália declarou "guerra contra o Estado", segundo o ministro do Interior italiano, Roberto Maroni.

Maroni disse que a máfia local, a Camorra, está tentando eliminar qualquer tipo de oposição ao poder que exerce junto à comunidade local.

O ministro fez as declarações no Parlamento na quarta-feira depois que o governo italiano anunciou o envio de 500 soldados para a região da Campânia para ajudar a polícia a combater os grupos criminosos locais.

A decisão foi tomada depois que seis africanos e um italiano foram mortos perto de Nápoles, supostamente pela Camorra.

Os imigrantes de Gana, Libéria e Togo foram atacados por homens armados na última quinta-feira na cidade de Castelvolturno. Um pouco antes, um italiano, dono de uma galeria de jogos na mesma cidade, foi morto com 60 tiros na cabeça e no estômago.

Os assassinatos - supostamente ligados ao tráfico de drogas - chocaram a Itália e provocaram revolta entre imigrantes. A polícia prendeu um homem em conexão com os crimes.

Maroni descreveu o caso como um "ato de terrorismo" e disse que o governo italiano "deve responder de maneira firme para retomar o controle da região".

Os soldados irão se juntar aos 400 policiais extras que já foram deslocados para a região numa tentativa de quebrar o controle da Camorra ao redor de Nápoles.

Essa é a segunda vez desde os anos 90 que o Exército recebe ordens para ajudar no combate contra o crime organizado no sul da Itália.

Em 1992, cerca de 150 mil soldados foram enviados para a Sicília, depois do assassinato de dois juízes.

(© BBC Brasil)

 


Castel Volturno, Maroni: Camorra ha dichiarato guerra civile

ROMA (Reuters) - All'indomani della decisione del governo di inviare 500 militari in Campania, il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha detto oggi che la Camorra ha dichiarato la "guerra civile" allo Stato, e che l'uccisione di sei immigrati africani la settimana scorsa nel Casertano è stato "un atto di terrorismo" per il controllo criminale del territorio.

"Siamo in presenza di una vera e propria guerra civile che la Camorra ha dichiarato allo Stato, e lo stato deve rispondere con tutti i mezzi per riaffermare il controllo di legalità su tutto il territorio nazionale", ha detto oggi Maroni presentando al Senato una sua relazione sugli omicidi avvenuti il 18 settembre scorso a Castel Volturno, e per i quali è già stato arrestato nei giorni scorsi uno dei presunti killer.

"E' significativo il fatto che la procura di Napoli ha deciso di contestare alla persona che è stata arrestata il reato per la strage di Castel Volturno il reato di strage con finalità di terrorismo", ha aggiunto il capo del Viminale.

Alfonso Cesarano, che si trovava ai domiciliari, è finora l'unico arrestato perché considerato uno dei componenti del commando che ha aperto il fuoco sugli immigrati. Mentre altri due presunti camorristi, Alessandro Cirillo e Oreste Spagnolo, vengono ricercati per lo stesso reato.

Parlando dei motivi della strage di Castel Volturno -- di cui è rimasto vittima anche un italiano, ritenuto legato a un ex capoclan --, Maroni ha detto che secondo gli investigatori gli episodi "confermano la strategia dei Casalesi di tentare di stroncare anche con azioni violente ed eclatanti i tentativi di opposizione all'affermazione del proprio potere criminale, anche nei confronti della criminalità straniera".

NEL MIRINO DEGLI INQUIRENTI UNA DECINA DI PERSONA

Nel mirino degli inquirenti, c'è un gruppo di "una decina" di ex appartenenti del clan dei Casalesi che dopo la decisione dell'ex capo Domenico Bidognetti di collaborare coi magistrati e il processo "Spartacus" contro una serie di capi dell'organizzazione ha deciso di mettersi in proprio, controllando le attività criminali di Castel Volturno.

"Questo gruppo pertanto starebbe cercando di esercitare un controllo sulle attività criminali esercitate dalle organizzazioni malavitose... di immigrati africani presenti in quell'area", ha detto il ministro, riferendosi in particolare allo spaccio di droga. Ma anche allo sfruttamento della prostituzione e del lavoro nero, al contrabbando, al gioco clandestino, all'estorsione e all'usura.

Dunque il ministro sembra accreditare una delle prime tesi diffuse subito dopo la strage del 18 settembre, quella di una "punizione" dei camorristi contro gli africani, rei di cercare di sottrarre loro il controllo del territorio. Come già in passato i casalesi avevano fatto contro i clan albanesi, sia pure senza azioni così eclatanti.

Nella sua relazione Maroni ha dedicato spazio anche agli immigrati africani, che secondo una stima citata dal ministro nella zona di Castel Volturno sarebbero ormai superiori di numero rispetto agli stessi residenti, e al tipo di reati compiuti dalla malavita "extracomunitaria", non solo spaccio di droga e prostituzione, ma anche "occupazione abusiva di interi fabbricati".

Il quadro criminale del Casertano e della zona dove si è compiuta la strage non era affatto sconosciuto alle forze dell'ordine, ha assicurato il ministro, tanto che nei mesi scorsi erano stati già inviati rinforzi, sia della Polizia di Stato che dei Carabinieri. E anche compiute molte operaizoni di polizia.

Di fronte però alla "guerra civile" e al terrorismo", nel weekend è stato deciso l'invio di 400 agenti "altamente specializzati" nel weekend e ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al dispiegamento nell'area di 500 militari.

Mentre degli "scenari inquietanti" sollevati dalla vicenda si stanno occupando anche i servizi segreti, ha riferito Maroni.

(© Reuters Italia)

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