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Antonioni é sepultado em sua cidade natal

03/08/2007

AP

Wim Wenders e a viúva de Antonioni, Enrica Fico
 

ROMA - O diretor de cinema italiano Michelangelo Antonioni foi enterrado em sua amada cidade natal de Ferrara na quinta-feira, numa cerimônia discreta que teve o também cineasta Wim Wenders entre as pessoas que foram render homenagem.

Célebre por filmes como "A Aventura" e o indicado ao Oscar "Blow-up -- Depois Daquele Beijo", Antonioni foi sepultado após uma cerimônia na Basílica de São Jorge, a mesma igreja na qual tinha sido batizado, 94 anos atrás, com mais familiares do que celebridades presentes.

"É difícil resumir o que o ''Maestro'' deixou", disse Wenders, que co-dirigiu "Além das Nuvens" com o cineasta italiano, em 1995. "Ele certamente criou uma nova imagem do homem no século 20."

Antonioni morreu na segunda-feira, após uma carreira que abrangeu seis décadas. Em 1995 ele recebeu um Oscar pelo conjunto de sua obra.

Seus filmes propositalmente arrastados e oblíquos nem sempre faziam sucesso junto ao grande público, mas ele foi saudado como fundador do cinema de vanguarda europeu por seus retratos de alienação e angústia existencial nos tempos modernos.

(© Agência Estado)

 


Ferrara saluta il maestro Antonioni

Ai funerali anche l'amico Win Wenders

La città natale di Michelangelo Antonioni, Ferrara, ha salutato per l'ultima volta il maestro con una cerimonia religiosa intensa e commovente nella basilica di San Giorgio. La moglie Enrica Fico ha confidato agli amici: "Ultimamente con Michelangelo parlavamo spesso di religione". Tra i presenti il "collega" Wim Wenders (che ha scritto anche una poesia) e il poeta-sceneggiatore Tonino Guerra.

Accanto alla moglie Enrica Fico, la nipote Elisabetta, l'assistente degli ultimi due film, Andrea Boni, e il medico che lo ebbe in cura, il fisiatra Nino Basaglia, primario dell'ospedale San Giorgio di Ferrara. La cerimonia funebre, officiata da don Massimo Manservisi,  direttore del quotidiano della Chiesa ferrarese La Voce,  scelto sia per l'amicizia con la famiglia che per il suo spirito artistico (anche lui è un regista), si è aperta con un messaggio del vescovo di Ferrara, Paolo Rabitti.

"Qui - ha detto Rabitti - ebbe il battesimo di Cristo, quel tesoro che ora porta con sè 'al di là delle nuvole', come direbbe lui", richiamando il titolo del film del regista ferrarese co-diretto nel '95 con Wenders. Poi  ha citato una definizione di Tonino Guerra del suo amico scomparso: '"Maestro e quasi mago della luce". "Ora Michelangelo può parlare di nuovo", così Wim Wenders in riferimento al mutismo di Antonioni cui l'aveva costretto la malattia che l'aveva colpito tanti anni fa.

"Siamo stati insieme tante volte a Ferrara - ha detto Wenders quando il feretro ha lasciato S.Giorgio per essere tumulato al cimitero monumentale di Ferrara- e ho realizzato quanta calma venisse alla sua mente, ai suoi occhi, da questo cielo, da questo
luogo".

E' stata con la poesia "Arrivederci, Maestro" che Wim Wenders ha salutato il collega. Sei strofe apparse sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz). "Sono grato del fatto di aver avuto il privilegio di accompagnarti per un tratto della tua vita. - ha scritto Wenders- Tu hai lasciato un tesoro: i tuoi testi, la tua pittura e il tuo sguardo che si sono uniti tutti insieme nell'architettura senza tempo dei tuoi film".

"E' stato così triste apprendere che Tu ci hai lasciati, ma sono stato così contento di sentire che sei andato via in pace, in maniera cosciente e chiara come Tu avevi voluto", ha scritto ancora Wim Wenders nel suo saluto ad Antonioni. "Le Tue esperienze che hai condiviso con noi tutti hanno gettato su di noi una nuova luce, non solo nel cinema. Grazie, Michelangelo", ha concluso il regista tedesco, del quale la Faz pubblica una foto a colori che lo ritrae con Antonioni in occasione della presentazione nel 1995 del film prodotto in comune "Al di là delle nuvole".

(© TGCom)

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