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Senhor de 90 anos escala montanha de quase 3.000m na Itália

Gran Sasso, montanha situada nos Apeninos
 

A algumas semanas de seu aniversário de 90 anos, um italiano de Pesaro escalou o Gran Sasso, da região de Abruzzos, que tem 2.914 metros de altitude

Piero Paci entrou assim para o livro dos recordes porque jamais uma pessoa de sua idade havia escalado uma montanha de quase 3.000 metros, segundo a agência Ansa.

O desafiante completará 90 anos em 6 de outubro, mas não pode escalar a montanha no dia do aniversário porque as previsões meteorológicas indicam espessa camada de neve na data.

O senhor Paci foi acompanhado na escalada por seu filho e um grupo de amigos, membros como ele de uma associação destinada a promover a vida saudável.

(© Último Segundo)

 


IL FATTO - Pietro Paci «Scenario unico»

A 90 anni scala il Gran Sasso

Fabio Iuliano

Dopo l’impresa l’anziano brinda con gli amici

L’AQUILA. Pietro Paci, 90 anni il prossimo 6 ottobre, è salito sulla vetta del Corno Grande, partendo da Campo Imperatore e attraversando tutto il costone. Accompagnato da una comitiva di amici del club “Il Ghiro”, e da sua figlia Raffaella, l’arzillo “vecchietto” di Urbania (Pesaro e Urbino) ha stupito tutti, camminando con un passo deciso e sempre uniforme.

Lasciando la funivia di Campo Imperatore, ieri mattina alle 9.30, la comitiva ha raggiunto quota 2.914 prima delle 13, impiegando meno di 3 ore e mezza, un tempo ben al di sotto delle media degli altri escursionisti.
Dopo una breve sosta, Paci ha iniziato la discesa, ritornando alla funivia prima delle 16, quasi senza apparire affaticato.

«Sono molto contento di questa giornata», ha commentato Paci all’arrivo, «un’esperienza che mi ha permesso di vedere queste montagne per la prima volta. Ero già stato in Abruzzo e avevo camminato su altri monti, ma ho sempre avuto il pallino del Gran Sasso».

Paci ha detto di essere rimasto affascinato da «uno scenario unico, pieno di meraviglie della natura. È veramente valso la pena di salire sino qui».
Classe 1917, Paci è da sempre un uomo di sport. «Nel 1936, Urbania aveva una squadra di basket», ha detto con orgoglio, «io ne facevo parte, e poi sono un grande appassionato di bicicletta».

Una passione che gli ha fatto compagnia nella vita, specie nei momenti più difficili. Il bombardamento di Urbania del 23 gennaio 1944, ha cancellato tutta la sua famiglia. In una delle giornate più buie che si ricordano della seconda guerra mondiale, le bombe hanno lasciato a terra ben cinque familiari di Pietro Paci, proprio davanti ai suoi occhi.

È proprio nello sport che ha trovato la forza di andare avanti.
Amici e conoscenti lo vedono in strada pedalare anche per 100 chilometri in una giornata.

«Qualche volta va in bici a Pesaro, passando per Fano», racconta Nico Amatori, il presidente dell’associazione “Il Ghiro”. «Arriva in spiaggia, allunga uno stuoino e magari fa anche il bagno. Quando ha finito, poi, si rimette in marcia verso Urbania, per rientrare prima che faccia buio».
Amatori è soddisfatto della giornata sul Gran Sasso.

«Sono contento di questa impresa», dice, «anche se non dubitavo minimamente sulle potenzialità di Pietro. Ci tengo a dire che la nostra associazione ha scelto il Gran Sasso per valorizzare questi paesaggi, così particolari, ma allo stesso tempo, che hanno le stesse peculiarità di quelli marchigiani».

(© L´Espresso)

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