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Pedido de doente terminal divide Itália

Nella foto, Piergiorgio Welby (dal sito lucacoscioni.it)

Piergiorgio Welby


O comovente pedido público de Piergiorgio Welby, um doente terminal com distrofia muscular e co-presidente de uma associação de defesa dos doentes, difundido por uma emissora de televisão, divide a Itália diante da possibilidade de legalizar a eutanásia.

No vídeo, Welby, de 60 anos, que está preso a uma cama há anos sem poder se movimentar, nem falar, pede ao presidente da República, Giorgio Napolitano, permissão para dar fim à sua vida.

Como no filme "Mar Adentro", de Alejandro Amenábar, baseado na história real do espanhol Ramón Sampedro, Welby pede mais que uma permissão pessoal, mas um debate nacional para a legalização da eutanásia.

Após descrever, através de um sistema de voz digital, a sua vida, marcada pelo ritmo do "ventilador pulmonar", a espera de uma pílula "para poder dormir" e a "esperança de não acordar no dia seguinte", Welby faz um apelo para que seu caso mobilize a classe política.

"Um debate deve ser realizado, nas instâncias mais qualificadas, porque a única atitude para a qual não há justificativa alguma é o silêncio", respondeu o chefe de Estado italiano, Giorgio Napolitano.

"Se tivesse nascido na Suíça, na Bélgica ou na Holanda, poderia evitar este ultraje. Mas sou italiano e aqui não há piedade", clamou.

Entre os primeiros que reagiram para manifestar sua oposição a qualquer forma de eutanásia está a Igreja Católica.

O cardeal mexicano Javier Lozano Barragán, "ministro da Saúde" do Vaticano, lembrou nesta segunda-feira aos parlamentares católicos italianos que têm "a obrigação moral" de se opor a qualquer legalização da eutanásia.

Para a Igreja Católica, a chamada morte doce "é puro e simples assassinato", afirmou Lozano Barragán.

"Toda ação ou omissão destinada a provocar a morte de um doente em fase terminal, como deixar de hidratá-lo ou suspender a alimentação é considerada eutanásia", disse.

O debate terminou confrontando os militantes católicos da coalizão governamental de centro-esquerda a setores radicais de esquerda, tradicionalmente a favor da legalização da eutanásia e da criação do chamado testamento biológico, através do qual o paciente limita as atenções médicas que quer receber em caso de doenças graves e impede a crueldade terapêutica.

Para o presidente da Câmara de Representantes, Fausto Bertinotti, ex-presidente do Partido da Refundação Comunista, o debate sobre a eutanásia é um assunto extremamente dramático, razão pela qual pediu que sejam ouvidas todas as partes.

Para a ministra da Saúde Livia Turco, dos Democráticos de Esquerda, contrária à eutanásia, o assunto deve ser resolvido através de um referendo popular.

Segundo Marco Cappato, do Partido Radical, "é urgente desbloquear o debate parlamentar sobre o testamento biológico e também derrubar o último grande tabu da política italiana, o da eutanásia clandestina em massa e o da alternativa de regulamentar e legalizar as opções sobre o fim da vida".

(© Último Segundo)


Ieri la lettera in cui l'uomo, malato terminale di distrofia muscolare, ha chiesto ''una morte opportuna''

Eutanasia, Napolitano a Welby: ''Serve confronto approfondito''

  Il presidente della Repubblica risponde al video-appello: ''Mi auguro una riflessione nelle sedi più idonee. Il silenzio sarebbe ingiustificabile'' Nella foto, Giorgio Napolitano (Infophoto)

Roma, 23 set. (Adnkronos/Ign) - ''Raccolgo il suo messaggio di tragica sofferenza con sincera comprensione e solidarietà''. Esso può rappresentare un’occasione di riflessione su ''temi di particolare complessità sul piano etico, che richiedono un confronto sensibile e approfondito'', così il capo dello Stato Giorgio Napolitano risponde al video-appello in cui Piergiorgio Welby, affetto da distrofia muscolare, chiede di poter ricorrere all'eutanasia.

''Caro Welby, ho ascoltato e letto con profonda partecipazione emotiva l’appello che lei ha voluto pubblicamente rivolgermi - scrive Napolitano nella lettera annunciata questa mattina dal Quirinale e pubblicata sul sito dell'Associazione Luca Coscioni -. Ne sono stato toccato e colpito come persona e come Presidente. Lei ha mostrato piena comprensione della natura e dei limiti del ruolo che il Parlamento mi ha chiamato ad assolvere, secondo il dettato e lo spirito della nostra Costituzione. Penso che tra le mie responsabilità vi sia quella di ascoltare con la più grande attenzione quanti esprimano sentimenti e pongano problemi che non trovano risposta in decisioni del governo, del Parlamento, delle altre autorità cui esse competono. E quindi raccolgo il suo messaggio di tragica sofferenza con sincera comprensione e solidarietà. Esso può rappresentare un’occasione di non frettolosa riflessione su situazioni e temi, di particolare complessità sul piano etico, che richiedono un confronto sensibile e approfondito, qualunque possa essere in definitiva la conclusione approvata dai più''.

''Mi auguro che un tale confronto ci sia, nelle sedi più idonee, perché il solo atteggiamento ingiustificabile sarebbe il silenzio, la sospensione o l’elusione di ogni responsabile chiarimento'', conclude il capo dello Stato.

La distrofia muscolare costringe Welby, co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni, su un letto senza poter parlare, mangiare o leggere. Una macchina lo aiuta a respirare e viene alimentato con un sondino. Per esprimersi utilizza un sintetizzatore. Nel suo video appello al presidente della Repubblica chiede l'eutanasia e che in Italia venga approvata una legge che consenta di sottrarsi ''a questo oltraggio estremo''. ''Fino a due mesi e mezzo fa - spiega - la mia vita era sì segnata da difficoltà non indifferenti, ma almeno per qualche ora del giorno potevo, con l'ausilio del mio computer, scrivere, leggere, fare delle ricerche, incontrare gli amici su Internet. Ora sono come sprofondato in un baratro da dove non trovo uscita''.

''Io amo la vita, Presidente - scrive ancora Welby nella sua lettera appello - Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l'amico che ti delude. Io non sono né un malinconico né un maniaco depresso - morire mi fa orrore, purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita - è solo un testardo e insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche. Il mio corpo non è più mio... è lì, squadernato davanti a medici, assistenti, parenti. Montanelli mi capirebbe. Se fossi svizzero, belga o olandese potrei sottrarmi a questo oltraggio estremo ma sono italiano e qui non c'è pietà''. ''Starà pensando, Presidente, che sto invocando per me una 'morte dignitosa'. No, non si tratta di questo''. L'eutanasia, continua, ''non è 'morte dignitosa', ma morte opportuna''.

Welby prosegue quindi nella sua lunga lettera appello sottolineando che ''quando un malato terminale decide di rinunciare agli affetti, ai ricordi, alle amicizie, alla vita e chiede di mettere fine ad una sopravvivenza crudelmente 'biologica' - io credo che questa sua volontà debba essere rispettata ed accolta con quella pietas che rappresenta la forza e la coerenza del pensiero laico''.

(© IGN)


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