ROMA (Reuters) - A Itália está pronta
para enviar entre 2.000 e 3.000 militares para o Líbano como parte da
força planejada pela Organização das Nações Unidas (ONU) para garantir
um cessar-fogo, disse à Reuters no sábado o subsecretário da Defesa,
Lorenzo Forcieri.
Forcieri disse que era uma "realidade"
que a Itália poderia receber o vice-comando da força, que seria liderada
pela França.
O primeiro-ministro, Romano Prodi, e o
ministro das Relações Exteriores, Massimo D'Alema, distribuíram um
comunicado conjunto no sábado para dizer que a Itália participará da
força, que foi aprovada pelo Conselho de Segurança da ONU na
sexta-feira.
"Nós provavelmente vamos mandar entre
2.000 e 3.000 homens das nossas Forças Armadas", disse Forcieri.
A resolução da ONU autoriza que uma
tropa da ONU de 15.000 militares vá para o Líbano para garantir um
cessar-fogo no conflito entre guerrilheiros do Hizbollah e Israel,
ampliando a força existente da ONU no Líbano, chamada de Unifil.
O comunicado de Prodi e D'Alema
informou que a Itália "tem interesse em participar do início das
consultas que serão lançadas nos próximos dias para estabelecer a
formação e a estrutura das forças".
Eles devem encontrar ainda neste
sábado o ministro da Defesa, Arturo Parisi, para detalhar as discussões
sobre o tamanho e a natureza do contingente da Itália, disse Prodi a
jornalistas.
(©
Reuters Brasil)
PRODI: NESSUNA NUOVA TASSA PER LA
MISSIONE IN LIBANO
CASTIGLION DELLA PESCAIA (GROSSETO - Romano
Prodi esclude che il governo ricorrerà ad una nuova tassa per finanziare
la missione italiana in Medio oriente, il premier lo ha assicurato ai
giornalisti lasciando il residence di Castiglion della Pescaia per
recarsi con tutta la famiglia a Castel Porziano, dove si incontrerà con
il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Prodi ha spiegato che
bisognerà "innanzitutto vedere la quantità di soldi necessaria. Poi
vedremo i finanziamenti. Comunque escludo che si debba ricorrere ad una
nuova tassa".
Il premier ha anche gettato acqua sul fuoco degli allarmismi, in
riferimento agli sventati attacchi terroristici in Gran Bretagna: "Non
ci sono - ha detto Prodi dopo il colloquio con il ministro dell'Interno,
Amato - nuove preoccupazioni per l'Italia sul fronte terrorismo". "Ho
visto - ha aggiunto - che c'é stata qualche obiezione al lavoro fatto
dalle forze dell'ordine l'altra notte. Ma questo mi sembra assolutamente
ovvio e doveroso, quando si hanno notizie di una offensiva
internazionale del terrorismo, che un paese vada a vedere tutti gli
aspetti che possono toccarlo. Si è trattato di una operazione preventiva
necessaria".
NAPOLITANO: L'ITALIA DARA' IL SUO CONTRIBUTO
ROMA - ''L'Italia non puo' sottrarsi alla responsabilita' di dare il suo
contributo a una missione tanto auspicata e cosi' necessaria'': e'
quanto emerso in un colloquio telefonico tra il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano e il premier Romano Prodi che lo ha
ragguagliato sui termini della risoluzione Onu. ''Il presidente
Napolitano - informa una nota del Quirinale - si e' detto persuaso che
l'orientamento gia' espresso in tal senso dal Presidente del Consiglio e
dal Ministro degli Esteri trovera' in Parlamento il piu' largo consenso:
si trattera' di una nuova importante prova per le nostre Forze Armate al
servizio della comunita' internazionale nell'interesse della pace e
della sicurezza''.
DA ITALIA FINO 3500 UOMINI, MA NIENTE DECISO
L'Italia e' pronta a mettere in campo un contingente di circa
3.000-3.500 uomini per contribuire alla prossima - e a quanto pare
imminente - forza internazionale di pace in Libano, ma sono ancora molte
le variabili al vaglio dei vertici politici e militari da cui dipende la
decisione finale. Per questo - secondo quanto si apprende in ambienti
della Difesa - il quadro e' ancora assolutamente generico.
Intanto, viene sottolineato, serve la necessaria copertura finanziaria:
un contingente di queste dimensioni costa e probabilmente i fondi si
dovranno trovare fuori dal gia' penalizzato bilancio della Difesa.
Ma per partire - dopo che ci sara' stato il si' alla risoluzione Onu da
parte di Israele e Libano - occorre che si verifichino anche altre
condizioni, la prima delle quali, come e' stato piu' volte detto, e' il
cessate il fuoco. E' inoltre necessario, viene ancora sottolineato, che
la forza Onu venga accettata da tutte le parti interessate e che al suo
interno vi siano dei militari di Paesi arabi. Ma importanti sono anche
le possibilita' di intervento del contingente multinazionale.
P. CHIGI, NULLA DI DECISO SU CONTINGENTE ITALIANO
"In relazione a notizie riguardanti ipotetiche quantità e tipologie
dell' impegno di pace italiano in Libano, la Presidenza del Consiglio
sottolinea che, al momento, nulla è stato stabilito e che delle modalità
e della consistenza del contingente che potrebbe agire nell' ambito
della iniziativa dell' Onu si comincerà a parlare domani sera durante l'
incontro che si svolgerà a Palazzo Chigi tra il presidente del
Consiglio, Romano Prodi, il ministro degli Esteri, Massimo D' Alema e
della di Difesa, Arturo Parisi": è quanto si sottolinea in una nota di
Palazzo chigi.
PRODI, SU MISSIONE D'ACCORDO ANCHE CDL
''Mi ha fatto piacere che sulla partecipazione dell' Italia alla
missione di pace in Medio Oriente ci sia stata una risposta unitaria e
positiva, anche da parte dei partiti dell' opposizione''. Lo ha detto ai
giornalisti Romano Prodi lasciando il residence di Castiglione della
Pescaia dove sta trascorrendo alcuni giorni di vacanza e di lavoro.
Prodi ha detto di aver sentito Gianni Letta, Casini e Fini. Il
presidente del Consiglio vedra' stasera il ministro dell' Interno
Giuliano Amato per parlare delle questioni della sicurezza interna, ma
anche del terrorismo e del Medio Oriente: ''Tutto - ha spiegato Prodi -
oggi si lega. Per questo parleremo di tutto''.
(©
Ansa.it)