NÁPOLES, Itália (Reuters) - A prefeita
de Nápoles pediu desculpas ao turista norte-americano espancado por um
grupo de cidadãos depois que ele perseguiu dois assaltantes na cidade do
sul da Itália.
O turista tentou alcançar bandidos que
roubaram sua câmera enquanto ele fotografava um monumento. Mas, em vez
de ajudar a vítima, um grupo de pessoas que presenciavam a cena
agarrou-o e espancou-o, disse a polícia de Nápoles na quarta-feira.
"Na confusão, o turista recebeu socos
e chutes fortes, enquanto os dois (bandidos) fugiam", disse a polícia.
Os dois suspeitos, moradores da cidade, foram presos posteriormente.
O chefe do conselho local condenou o
incidente "odioso", e disse que queria se desculpar pessoalmente com o
turista, que se chama Matthew Godfrey, de Utah. Ele ofereceu uma turnê
guiada por ele mesmo pela cidade, para que Godfrey possa conhecer um
lado mais hospitaleiro da cidade.
"Convidei pessoalmente o Matthew que,
enquanto isso, deixou a cidade para continuar suas viagens, para voltar
a Nápoles em breve para comermos uma pizza juntos", declarou Leonardo
Impegno, em um comunicado.
A prefeita de Nápoles, Rosa Russo
Iervolino, disse que a ação dos moradores ao proteger os criminosos
manchava o nome da cidade.
"Para o turista norte-americano, digo
que sinto muito, obviamente", disse ela, segundo o jornal Corriere della
Sera.
"Para meus companheiros napolitanos
que atacaram-no, digo que seu comportamento deu uma imagem
não-civilizada a Nápoles".
Turistas estrangeiros são atraídos à
cidade por sua história, arquitetura e posição na baía de Nápoles, aos
pés do vulcão Vesúvio. Mas a cidade é quase tão famosa por isso quanto
pela máfia Camorra e pelos pequenos crimes.
Neste ano, a agência de turismo da
cidade ofereceu relógios de plástico gratuitos para hóspedes de hotel,
com o intuito de fazê-los deixar seus relógios caros no quarto e
deixarem de ser alvos tão óbvios para os assaltantes.
(Por Robin Pomeroy)
(©
Reuters Brasil)
Napoli, turista insegue gli scippatori La gente del quartiere lo
aggredisce
Carmine Spadafora
da Napoli
«Mai avrei creduto che tutta quella gente scesa in strada, anziché
venirmi in aiuto, si scagliasse contro di me a pugni e calci». Thomas
Matthew Godfrey, 26 anni, rievoca così la terribile accoglienza che
Napoli gli ha riservato. «Mi hanno aggredito per far scappare i due
malviventi che, pochi minuti prima, mi avevano rapinato la macchina
fotografica», racconta il giovane proveniente dallo Utah, che era
arrivato a Napoli da poche ore. Un impatto con la città meno sicura
d'Italia che avrebbe spinto chiunque a dimenticare,
ma Godfrey ha reagito con una determinazione non comune e ora può
raccontare ciò che è successo.
Poco dopo la mezzanotte
di lunedì, il giovane appassionato di fotografia stava riprendendo gli
esterni della cappella di San Severo, in via Francesco De Sanctis, nel
cuore dei Decumani, centro storico della città. All'improvviso sono
sbucati due malviventi in motorino, che gli hanno scippato la macchina
digitale. Il turista ha cercato di resistere, ingaggiando un pericoloso
tira e molla ma, colto di sorpresa, alla fine
ha dovuto cedere. Solo momentaneamente, però.
L'americano, infatti, ha
rincorso i due criminali, cercando di non farsi scorgere. E in vico dei
Maiorani, poco distante da San Severo, li ha raggiunti: stavolta,
l'effetto sorpresa ha giocato al contrario. Il turista, un ragazzone di
un metro e 95, ha lottato di nuovo per riprendersi la macchina
fotografica. Era anche riuscito a bloccare uno dei due criminali ma,
poco dopo, ha dovuto fare i conti con qualcosa di assolutamente
inatteso: dalle case dei vicoli della vecchia
Napoli, nonostante fosse ormai notte, sono scese in strada decine di
persone per dare una mano ai due delinquenti. Godfrey ha dovuto
arrendersi ed è stato circondato e picchiato con veemenza. Tra gli
aggressori un fratello di uno dei rapinatori. anch'egli datosi alla fuga
dopo il pestaggio. Godfrey è stato lasciato a terra, raggomitolato su se
stesso, sui cubetti di porfido di vico dei Maiorani. E, anche quella
fetta di napoletani «perbene», che avevano osservato,
da dietro le imposte, la scena dell'aggressione, si sono ben
guardati dal soccorrere il giovane turista o avvisare il 113.
In soccorso di Thomas
sono arrivati poco dopo gli agenti di alcune volanti dell'Ufficio di
prevenzione generale e del commissariato Vicaria-Mercato. La vittima è
stata portata in ospedale ma, sebbene malconcia e sanguinante, ha
raccontato tutto per filo e per segno a tre vicequestori: Pasquale
Errico, Massimo Castelli e Alberto Bencivegna.
Subito sono scattate le ricerche.
La caccia non è durata a
lungo: in piazza San Domenico Maggiore, non molto distante dai luoghi
della duplice aggressione, i poliziotti hanno trovato alcune persone che
chiacchieravano. Retata, tutti in questura. Il combattivo Thomas (che
parla un italiano quasi perfetto) ha riconosciuto uno dei due del
motorino, Salvatore Savarese, 19 anni, e uno dei partecipanti
all'aggressione di vico dei Maiorani, Antonio Solla. Mancavano
all'appello il secondo dei due rapinatori e il resto degli
spalleggiatori.
Gli investigatori hanno
ricostruito passo passo i dettagli della notte allucinante, vissuta dal
turista americano. La fuga dei due malviventi da via De Sanctis fino al
vico dei Maiorani, non era stata casuale: proprio in quella strada,
infatti, abita Maurizio Solla, 25 anni, complice di Savarese nella
rapina (ora è ricercato dalla polizia) e fratello di Antonio. I due
malviventi, dopo lo scippo della digitale, si erano fermati proprio
sotto casa di Solla per ammirare il bottino, quando è piombato il
legittimo proprietario.
Suona quasi beffardo il
commento dell'assessore regionale al Turismo, Marco Di Lello,
bassoliniano di ferro: «Dobbiamo essere grati ai nostri ospiti,
accoglierli nel modo migliore. I turisti sono un patrimonio di tutti, è
necessario che ognuno di noi faccia la propria parte».
(©
Il Giornale)