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Prefeita de Nápoles pede desculpas a turista americano espancado

10/08/2006

Detalhe da Capela de San Severo, em Nápoles

NÁPOLES, Itália (Reuters) - A prefeita de Nápoles pediu desculpas ao turista norte-americano espancado por um grupo de cidadãos depois que ele perseguiu dois assaltantes na cidade do sul da Itália.

O turista tentou alcançar bandidos que roubaram sua câmera enquanto ele fotografava um monumento. Mas, em vez de ajudar a vítima, um grupo de pessoas que presenciavam a cena agarrou-o e espancou-o, disse a polícia de Nápoles na quarta-feira.

"Na confusão, o turista recebeu socos e chutes fortes, enquanto os dois (bandidos) fugiam", disse a polícia. Os dois suspeitos, moradores da cidade, foram presos posteriormente.

O chefe do conselho local condenou o incidente "odioso", e disse que queria se desculpar pessoalmente com o turista, que se chama Matthew Godfrey, de Utah. Ele ofereceu uma turnê guiada por ele mesmo pela cidade, para que Godfrey possa conhecer um lado mais hospitaleiro da cidade.

"Convidei pessoalmente o Matthew que, enquanto isso, deixou a cidade para continuar suas viagens, para voltar a Nápoles em breve para comermos uma pizza juntos", declarou Leonardo Impegno, em um comunicado.

A prefeita de Nápoles, Rosa Russo Iervolino, disse que a ação dos moradores ao proteger os criminosos manchava o nome da cidade.

"Para o turista norte-americano, digo que sinto muito, obviamente", disse ela, segundo o jornal Corriere della Sera.

"Para meus companheiros napolitanos que atacaram-no, digo que seu comportamento deu uma imagem não-civilizada a Nápoles".

Turistas estrangeiros são atraídos à cidade por sua história, arquitetura e posição na baía de Nápoles, aos pés do vulcão Vesúvio. Mas a cidade é quase tão famosa por isso quanto pela máfia Camorra e pelos pequenos crimes.

Neste ano, a agência de turismo da cidade ofereceu relógios de plástico gratuitos para hóspedes de hotel, com o intuito de fazê-los deixar seus relógios caros no quarto e deixarem de ser alvos tão óbvios para os assaltantes. (Por Robin Pomeroy)

(© Reuters Brasil)


Napoli, turista insegue gli scippatori La gente del quartiere lo aggredisce

Carmine Spadafora

da Napoli

«Mai avrei creduto che tutta quella gente scesa in strada, anziché venirmi in aiuto, si scagliasse contro di me a pugni e calci». Thomas Matthew Godfrey, 26 anni, rievoca così la terribile accoglienza che Napoli gli ha riservato. «Mi hanno aggredito per far scappare i due malviventi che, pochi minuti prima, mi avevano rapinato la macchina fotografica», racconta il giovane proveniente dallo Utah, che era arrivato a Napoli da poche ore. Un impatto con la città meno sicura d'Italia che avrebbe spinto chiunque a dimenticare, ma Godfrey ha reagito con una determinazione non comune e ora può raccontare ciò che è successo.

Poco dopo la mezzanotte di lunedì, il giovane appassionato di fotografia stava riprendendo gli esterni della cappella di San Severo, in via Francesco De Sanctis, nel cuore dei Decumani, centro storico della città. All'improvviso sono sbucati due malviventi in motorino, che gli hanno scippato la macchina digitale. Il turista ha cercato di resistere, ingaggiando un pericoloso tira e molla ma, colto di sorpresa, alla fine ha dovuto cedere. Solo momentaneamente, però.

L'americano, infatti, ha rincorso i due criminali, cercando di non farsi scorgere. E in vico dei Maiorani, poco distante da San Severo, li ha raggiunti: stavolta, l'effetto sorpresa ha giocato al contrario. Il turista, un ragazzone di un metro e 95, ha lottato di nuovo per riprendersi la macchina fotografica. Era anche riuscito a bloccare uno dei due criminali ma, poco dopo, ha dovuto fare i conti con qualcosa di assolutamente inatteso: dalle case dei vicoli della vecchia Napoli, nonostante fosse ormai notte, sono scese in strada decine di persone per dare una mano ai due delinquenti. Godfrey ha dovuto arrendersi ed è stato circondato e picchiato con veemenza. Tra gli aggressori un fratello di uno dei rapinatori. anch'egli datosi alla fuga dopo il pestaggio. Godfrey è stato lasciato a terra, raggomitolato su se stesso, sui cubetti di porfido di vico dei Maiorani. E, anche quella fetta di napoletani «perbene», che avevano osservato, da dietro le imposte, la scena dell'aggressione, si sono ben guardati dal soccorrere il giovane turista o avvisare il 113.

In soccorso di Thomas sono arrivati poco dopo gli agenti di alcune volanti dell'Ufficio di prevenzione generale e del commissariato Vicaria-Mercato. La vittima è stata portata in ospedale ma, sebbene malconcia e sanguinante, ha raccontato tutto per filo e per segno a tre vicequestori: Pasquale Errico, Massimo Castelli e Alberto Bencivegna.
Subito sono scattate le ricerche.

La caccia non è durata a lungo: in piazza San Domenico Maggiore, non molto distante dai luoghi della duplice aggressione, i poliziotti hanno trovato alcune persone che chiacchieravano. Retata, tutti in questura. Il combattivo Thomas (che parla un italiano quasi perfetto) ha riconosciuto uno dei due del motorino, Salvatore Savarese, 19 anni, e uno dei partecipanti all'aggressione di vico dei Maiorani, Antonio Solla. Mancavano all'appello il secondo dei due rapinatori e il resto degli spalleggiatori.

Gli investigatori hanno ricostruito passo passo i dettagli della notte allucinante, vissuta dal turista americano. La fuga dei due malviventi da via De Sanctis fino al vico dei Maiorani, non era stata casuale: proprio in quella strada, infatti, abita Maurizio Solla, 25 anni, complice di Savarese nella rapina (ora è ricercato dalla polizia) e fratello di Antonio. I due malviventi, dopo lo scippo della digitale, si erano fermati proprio sotto casa di Solla per ammirare il bottino, quando è piombato il legittimo proprietario.

Suona quasi beffardo il commento dell'assessore regionale al Turismo, Marco Di Lello, bassoliniano di ferro: «Dobbiamo essere grati ai nostri ospiti, accoglierli nel modo migliore. I turisti sono un patrimonio di tutti, è necessario che ognuno di noi faccia la propria parte».

(© Il Giornale)


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