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Novo terremoto provoca mais morte na região central da Itália

07/04/2009

Foto: EFE/Alessandro Di Meo

 

Tremor de magnitude 5,6 foi registrado um dia após abalo que matou 207. Prédios já abalados caíram na cidade histórica medieval de L'Aquila.

Do G1, em São Paulo

A região de L´Aquila, no centro da Itália, voltou a sofrer um forte tremor na tarde desta terça-feira (7), um dia depois do terremoto mais mortal registrado em três décadas no país e que matou 207 pessoas. A réplica provocou mais uma morte, segundo a agência estatal Ansa. 

O tremor de magnitude 5,6 foi resgistrado às 19h47 (hora local), 14h47 pelo horário de Brasília, a 70 km de Pescara e a 90 km de Roma, segundo o Centro de Estudos Geológicos dos EUA. 

Testemunhas em L'Aquila disseram que prédios que haviam sido danificados pelo tremor de segunda ruíram com a réplica. O tremor foi sentido também na capital, Roma. 

O tremor que causou toda a devastação na segunda-feira registrou entre 5,8 graus e 6,3 graus na escala Richter. 

O tremor secundário foi o mais forte até o momento, e registrado em região próxima do tremor do início da semana. Ele causou ainda mais destruição nas cidades, e foi possível ver pedaços de concreto caindo de prédios já destruídos. Ele fez com que equipes de resgate interrompessem o trabalho para se protegerem. 

O número de mortos após o forte terremoto que atingiu a região central da Itália na madrugada de segunda subiu para 207, segundo o premiê Silvio Berlusconi, em entrevista no início da tarde desta terça no horário local. De acordo com os hospitais do país, citados pela agência de notícias France Presse, o número de vítimas já chega a 228.

Foto: Vincenzo Pinto/AFP

Segundo Berlusconi, 17 das vítimas não foram identificadas, 15 pessoas seguem desaparecidas, e 150 moradores foram resgatados dos escombros com vida, no pior terremoto no país nos últimos 30 anos. 

O número de feridos foi estimado em 178, e cerca de 100 deles estão em condições críticas. 

Em entrevista na cidade de L'Aquila, a mais afetada pelo tremor, Berlusconi disse que os trabalhos de resgate (assista no vídeo ao lado), feitos por 7 mil homens, vão continuar por mais 48 horas. 

Os moradores das regiões afetadas continuam assustados, pois dois pequenos abalos - um deles com cerca de dois segundos de duração - foram registrados na madrugada desta terça. Muitas pessoas que tiveram as casas destruídas, danificas ou desocupadas passaram a fria noite em carros ou em tendas montadas por equipes de resgate, que ainda buscam por sobreviventes. 

Os resgatistas usavam escavadeiras e as próprias mãos na busca por sobreviventes. Mais de 24 horas depois de que o tremor sacudiu a região de Abruzzo, equipes de emergência retiraram dois estudantes dos escombros de prédios em L'Aquila, a cidade de montanhas medieval de 68 mil habitantes que foi a mais atingida pelo desastre. 

A polícia informou que "várias pessoas" foram presas por tentarem saquear as casas deixadas vazias pelos moradores.

(© G1) 


VÍDEO GloboNews:

 


Nuova violenta scossa di terremoto a L'Aquila: magnitudo 5,6

Foto: Christophe Simon/AFP

La nuova scossa di terremoto avvenuta alle 19.47 ha causato nuovi crolli del centro dell' Aquila.  La scossa avrebbe provocato altre vittime, con certezza una nella frazione Santa Rufina di Roio.

Una nuvola di polvere e' stata vista levarsi da via XX Settembre, dove si trovavano al lavoro i soccorritori. Diverse porzioni delle mura che cingono L'Aquila sono crollate in seguito alla scossa. Sulla strada ci sono grandi frammenti delle pietre che componevano le mura. Il sisma ha anche causato un ulteriore crollo della Chiesa delle Anime Sante in piazza Duomo all'Aquila. La cupola della chiesa era parzialmente crollata nel sisma della notte tra domenica e lunedi'.

Epicentro
I comuni prossimi all'epicentro di questa nuova violenza scossa, sempre nell'aquilano, sono San Panfilo d'Ocre, Fossa e Sant'Eusanio Forconese. Vengono segnalati crolli di edifici anche in diversi paesi del circondario dell'Aquila, in particolare nelle frazioni di Picenze, Petogna e Villa di Barisciano.

Avvertita più lontano
Durata diversi secondi e piu' forte di quella registrata questa mattina, poco prima delle 11.30, e' stata avvertita anche lontano dall'epicentro, in particolare in alcuni quartieri di Roma, nel Frusinate, dove in molti sono scesi in strada impauriti, in una vasta zona della Campania e in molte aree di Napoli, specie ai piani alti dei palazzi. Paura anche nelle Marche, a Pesaro e ad Ascoli, ma anche nell'entroterra, a Fabriano, dove la gente e' scesa in strada. Fabriano e' una delle localita' piu' colpite dal terremoto di Marche e Umbria del '97.

In serata, per la nuova forte scossa avvertita poco prima delle 20,00, sono state decine, in pochi minuti, le telefonate ricevute dal comando provinciale dei vigili del fuoco di Roma. I romani hanno tempestato anche il centralino del 118 chiedendo, in tanti: "Ma quando finisce tutto questo?"

(© Rai News 24)

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Voglia di normalità all'Aquila e dintorni. Sono 230 le vittime accertate. I soccorsi si organizzano. Incombe il rischio-crolli

L'Abruzzo prova a rialzare la testa tra nuove scosse e falsi allarmi

Foto: Gregorio Borgia/AP

La procura apre un inchiesta per "disastro e omicidio colposo". Berlusconi invita tutti ad andare al mare "a spese dello Stato".

DANIELE MASTROGIACOMO

L'AQUILA - L'emergenza continua, ma c'è una gran voglia di tornare verso la normalità. Ci sono almeno ventimila persone che sono senza un tetto, che hanno difficoltà a tornare al lavoro, che hanno perso un parente, un amico. Che sono rimaste senza auto, che non sanno dove fare la spesa, dove mangiare. Molti non hanno neanche un ricambio dei vestiti: sono fuggiti in piena notte, terrorizzati, schivando tetti e pareti che crollavano, armadi e mensole che schiantavano a terra. Ora sono lì, molti nelle tendopoli che stanno lentamente nascendo, tra mille difficoltà, spesso sprovviste di bagni chimici, di docce, di sanitari, piantate su terreni che la pioggia violenta delle ultime ore ha reso umidi e la notte trasformato in lamine di ghiaccio. E la terra trema ancora, violentemente.

E' tempo di bilanci. Le vittime accertate sono 230. Cinquanta i dispersi, oltre 150 le persone salvate. In serata, dal palazzo villa Gioia, i soccorritori hanno estratto dalle macerie una ragazza viva. Niente da fare per l'amica.

Solo ad Onna, il borgo a dieci chilometri dall'Aquila, assurto a simbolo di questo terremoto, sudbolo e particolarmente violento, si contano 40 morti. Una cifra elavata, se si considera che il paesotto raccoglieva solo 240 anime, molte delle quali venivano qui solo nel fine settimana. I tecnici, gli ingegneri, gli architetti, gli esperti della Protezione civile già guardano al futuro. Bisogna abbattere e ricostruire in fretta. Compiere delle scelte, stabilire delle priorità, indirizzare i primi fondi dei 30 milioni di euro stanziati dal governo per questa prima fase. Si cominciano con i grandi complessi, quelli pubblici. Come gli ospedali, la prefettura, le scuole, gli uffici amministrativi. Poi si procederà con le abitazioni private, i centri commerciali, le banche. Infine, forse contemporaneamente, si affronterà il cuore della città, la parte più antica, più colpita. Con i suoi monumenti, i palazzi storici, quelli archiettonici, artistici.

Ma alcune scelte sono imposte dalla realtà. La casa dello studente verrà abbattuta e ricostruita. Appare inutile e improduttivo tentare il restauro di una palazzina piegata su se stessa, lesionata in profondità e nelle sue strutture portanti. Il direttore centrale dell'emergenza Italia, Sergio Berti, non ha dubbi. "Sarà abbattuta a ricostruita", dice dopo aver compiuto l'ennesimo sopralluogo nel pomeriggio. La Prefettura si è spostata presso il Comando dei vigili del fuoco. Deve riprendere a lavorare. Soprattutto ora. Ma il palazzo che l'ospitava è impraticabile.

Dopo 48 ore, la gente deve riorganizzarsi. Intanto deve potere mangiare. Ci sono le tendopoli, i punti ristoro della Protezione civile e delle associazioni di volontariato. Ma molte famiglie hanno pensato di spostarsi in campagna, nelle seconde case, presso amici e conoscenti. I negozi restano ancora chiusi. Per timore di altri crolli, per le lesioni ai palazzi che li ospitano. Ma devono riaprire. Per rimettere in moto un'economia che cominciava a dare lenti segnali di ripresa e per soddisfare esigenze basilari. Pensate: in tutta l'Aquila non si riesce a bere un caffè. C'è un solo fornaio che ha deciso di restare aperto e per la seconda notte ha sfornato ben 7 quintali di pane. Anche i farmacisti, come i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari restano a disposizione. Ma lavorano all'aperto, sotto le tende, in qualche buco rimasto in piedi. Le farmacie sono chiuse e non sono in grado di riaprire. Il wek-end di Pasqua aiuta.

Il premier Silvio Berlusconi ha fatto un giro per la regione, si è fermato in qualche tendopoli, ha visitato i paesi più colpiti. Ha invitato tutti ad andare al mare, sulla costa Adriatica, "a spese dello Stato". Cinque giorni, fino a pasquetta, sono tempo molto prezioso. Ma la maggioranza della gente preferisce restare. Non ha voglia di allontanarsi. Gli abbruzzesi sono legati alla propria terra, alle proprie case. Molti ieri ci dicevano di aver paura ad andare via. Temono di non poter tornare prima di molti mesi. "Meglio vigilare sul posto", commentavano, "faremo pressione sulle autorità". Alcuni sono tornati a casa. Per prendere altri vestiti, oggetti, ricordi. La protezione civile non si fida: ha invitato tutti alla cautela. Non solo per il rischio di nuovi crolli ma anche per l'uso del gas. Nessun problema, invece, per l'acqua e la luce.

Per fare fronte all'emergenza, l'Italia ha chiesto ufficialmente alla Commissione europea di poter ricorrere al fondo per le catastrofi naturali. La richiesta è contenuta in una lettera inviata dalla Rappresentanza permanente italiana presso l'Ue al commissario europeo per gli Affari regionali Danuta Hubner.

Mai come in questo caso si è raccolta tanta solidarietà. Si assiste ad una corsa verso gli aiuti, alle offerte, alle richieste di partecipazione volontaria, sul posto. Si raccolgono soprattutto soldi. I calciatori hanno deciso di metter all'asta le proprie magliette autografate, gruppi di artisti e attori aprono sottoscrizioni. Così i tre sindacati che devolveranno la quota mensile dei propri iscritti, sottraendola direttamente dalla busta paga. E' molto, se si pensa alla grave crisi che attranaglia milioni di famiglie italiane. I parlamentari non potevano essere di meno. Su proposta del presidente della Camera Gianfranco Fini staccheranno un assegno di mille euro a testa. Bisognerà vigilare bene su dove andranno a finire questi rivoli di denaro. Gli sciacalli sono sempre in agguato.

In 36 ore i sismografi hanno registrato 340 repliche del sisma di domenica notte. Scosse di assetamento. Con alcune botte che in mattinata e nel primissimo pomeriggio hanno scatenato nuovo panico. La terra ha tremato forte, molti palazzi hanno perduto altri pezzi dai tetti e dalla pareti. Poca roba, ma gli sguardi terrorizzati della gente per strada fotografa bene lo stato da'nimo di questa popolazione ancora sotto shock.

Ma sono i falsi allarmi, gli sms che qualche disgraziato si diverte a spedire sui cellulari a provocare un panico incontrollato. Le voci si rincorrono e alla fine si trasformano in realtà. Nuove scosse, terremoti sconvolgenti si rincorrono da stamattina. I centralini dei vigili del fuoco sono subissati di telefonate. E' una psicosi difficile da controllare. Specie se poi arrivano altre scosse di assestamento. La Procura dell'Aquila ha aperto un'inchiesta per disastro e omicidio colposo. Dicono che sia un atto dovuto. Ci sono dei morti, ma anche case crollate come castelli di sabbia, oltre ad allarmi scatenati dagli sciacalli.

(© La Repubblica)

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