A enorme bandeira tricolor desfraldada no Coliseu ou as pequenas
bandeirolas orgulhosamente empunhadas pelos milhares de cidadãos que
foram às ruas em Roma, nesta sexta-feira (02), simbolizaram o
patriotismo que tomou conta dos italianos por ocasião da Festa della
Repubblica.
O desfile militar na capital da Itália, na verdade, foi uma das
tantas manifestações que ocorreram nas mais diferentes partes do
mundo na data em que se comemorou os 60 anos da realização do referendum
popular que decidiu pela implantação da República em substituição à
monarquia. Além das cerimônias oficiais, como as que contaram com a
presença do atual presidente, Giorgio Napolitano,aconteceram eventos,
encontros, exposições, mostras e manifestações populares.
Afinal, em dois de junho de 1946, depois de vinte anos de fascismo e
cinco anos de guerra, 54,3% dos eleitores italianos escolheram a
República, decretando, com uma margem de dois milhões de votos, o fim da
Monarquia, com o exílio de Umberto di Savoia. Na ocasião também foi
escolhida a Assembléia Nacional Constituinte, que escreveria a nova
carta constitucional para a República Italiana.
De Agrigento a Viterbo, na Itália; ou da cidade de Vila Carlos Paz,
na Argentina, a Porto Alegre no Brasil, os italianos reverenciaram a
República, saudaram a resistência,o antifascismo, a democracia.
O presidente Giorgio Napolitano desde a véspera, nesta quinta-feira
(01), cumpriu compromissos relacionados à data. Um dos pontos altos da
comemoração foi desfile militar, que acontece a partir das 10h. À tarde,
houve execuções das bandas da Aeronáutica, dos Carabinieri, do
Exército, da Guarda de Finanza, da Polícia de Estado e da Marinha no
palácio Quirnale.
Mensagem do Presidente Napolitano por ocasião do dia dois de
junho, Festa Nazionale della Repubblica:
"Com'è da tempo tradizione, desidero rivolgere a voi tutti, italiane
e italiani, il più cordiale augurio in occasione della Festa del 2
giugno.
La nostra Repubblica compie oggi sessant'anni. Personalmente, vissi a
Napoli quel lontano 2 giugno del 1946, e lo ricordo con rispetto anche
per quanti espressero nel referendum il loro attaccamento all'istituto
monarchico.
Ebbe allora inizio un periodo nuovo nella vita dello Stato nazionale
unitario, che era nato meno di un secolo prima e che seppe quindi
aprirsi al ruolo delle autonomie regionali e locali.
Alla scelta della Repubblica si accompagnò l'elezione, per la prima
volta col voto delle donne, dell'Assemblea Costituente, e infine seguì
l'approvazione, a larghissima maggioranza, della Carta costituzionale,
autentica Tavola dei valori e dei principi in cui riconoscersi, dei
diritti e dei doveri da rispettare.
População foi às ruas manifestar seu patriotismo. Foto: Ministero
della Difesa
Il cammino percorso a partire da quel giorno è stato lungo e
travagliato, ma fecondo.
L'opera di ricostruzione materiale e morale del paese sconvolto dalla
guerra fu dura ma ricca di frutti. Le tensioni e le prove che insorsero
poi sul piano sociale e sul piano politico vennero superate nel quadro
delle istituzioni repubblicane.
E' bene che le nuove generazioni conoscano questa storia. Perché se
ne può trarre motivo di consapevolezza e di fiducia.
Anche per affrontare con prospettive di successo i problemi dell'oggi
e del domani è importante valorizzare quell'esperienza che in
sessant'anni ha dato all'Italia una più forte personalità
internazionale, facendone una protagonista dell'Europa unita, e agli
italiani una più chiara e matura identità nazionale.
Celebrare dunque ricorrenze come il 2 giugno, festeggiare insieme il
compleanno della Repubblica, onorare i simboli della Nazione, esprimere
un sentimento di più intensa appartenenza e comunanza patriottica, non
significa fare vuota retorica, ma rafforzare le basi e le motivazioni
del nostro agire individuale e collettivo.
Un particolare omaggio rivolgiamo alle nostre Forze Armate, il cui
ruolo è segnato nella Costituzione come presidio e garanzia di pace.
Siamo vicini a tutte le missioni fuori d'Italia in cui esse sono
impegnate. Onoriamo la memoria di tutti i caduti.
E guardiamo al futuro. Spetta alle istituzioni della Repubblica
mettere a frutto le energie e i talenti dei giovani, uomini e donne, per
raccogliere le sfide e superare le incertezze e le difficoltà che
preoccupano i cittadini.
Nulla è più necessario, ora, che un clima di operosità e di
responsabile collaborazione, nel libero confronto delle idee e delle
posizioni politiche. Corrispondere a questa necessità sarà l'impegno
della mia Presidenza". (Presidenza della Repubblica)