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Festa da República inflama o patriotismo dos italianos em todo o mundo

03/06/2006

Ministero della Difesa
Em Roma, desfile militar comemorou a Festa da República que, neste ano, coincidiu com o 60º aniversário de sua proclamação.

A enorme bandeira tricolor desfraldada no Coliseu ou as pequenas bandeirolas orgulhosamente empunhadas pelos milhares de cidadãos  que foram às ruas em Roma, nesta sexta-feira (02), simbolizaram o patriotismo que tomou conta dos italianos por ocasião da Festa della Repubblica.

O desfile militar na capital da Itália, na verdade, foi uma das tantas manifestações que ocorreram nas mais diferentes partes do mundo na data em que se comemorou os 60 anos da realização do referendum popular que decidiu pela implantação da República  em substituição à monarquia. Além das cerimônias oficiais, como as que contaram com a presença do atual presidente, Giorgio Napolitano,aconteceram eventos, encontros, exposições, mostras e manifestações populares.

Afinal, em dois de junho de 1946, depois de vinte anos de fascismo e cinco anos de guerra, 54,3% dos eleitores italianos escolheram a República, decretando, com uma margem de dois milhões de votos, o fim da Monarquia, com o exílio de Umberto di Savoia. Na ocasião também foi escolhida a Assembléia Nacional Constituinte, que escreveria a nova carta constitucional para a República Italiana.

De Agrigento a Viterbo, na Itália; ou da cidade de Vila Carlos Paz, na Argentina, a Porto Alegre no Brasil, os italianos reverenciaram a República, saudaram a resistência,o antifascismo, a democracia.

O presidente Giorgio Napolitano desde a véspera, nesta quinta-feira (01), cumpriu compromissos relacionados à data. Um dos pontos altos da comemoração foi desfile militar, que acontece a partir das 10h. À tarde, houve  execuções das bandas da Aeronáutica, dos Carabinieri, do Exército, da Guarda de Finanza, da Polícia de Estado e da Marinha no palácio Quirnale. 

Mensagem do  Presidente Napolitano por ocasião do dia dois de junho, Festa Nazionale della Repubblica:

"Com'è da tempo tradizione, desidero rivolgere a voi tutti, italiane e italiani, il più cordiale augurio in occasione della Festa del 2 giugno.

La nostra Repubblica compie oggi sessant'anni. Personalmente, vissi a Napoli quel lontano 2 giugno del 1946, e lo ricordo con rispetto anche per quanti espressero nel referendum il loro attaccamento all'istituto monarchico.

Ebbe allora inizio un periodo nuovo nella vita dello Stato nazionale unitario, che era nato meno di un secolo prima e che seppe quindi aprirsi al ruolo delle autonomie regionali e locali.

Alla scelta della Repubblica si accompagnò l'elezione, per la prima volta col voto delle donne, dell'Assemblea Costituente, e infine seguì l'approvazione, a larghissima maggioranza, della Carta costituzionale, autentica Tavola dei valori e dei principi in cui riconoscersi, dei diritti e dei doveri da rispettare.


 
População foi às ruas manifestar seu patriotismo. Foto: Ministero della Difesa

Il cammino percorso a partire da quel giorno è stato lungo e travagliato, ma fecondo.

L'opera di ricostruzione materiale e morale del paese sconvolto dalla guerra fu dura ma ricca di frutti. Le tensioni e le prove che insorsero poi sul piano sociale e sul piano politico vennero superate nel quadro delle istituzioni repubblicane.

E' bene che le nuove generazioni conoscano questa storia. Perché se ne può trarre motivo di consapevolezza e di fiducia.

Anche per affrontare con prospettive di successo i problemi dell'oggi e del domani è importante valorizzare quell'esperienza che in sessant'anni ha dato all'Italia una più forte personalità internazionale, facendone una protagonista dell'Europa unita, e agli italiani una più chiara e matura identità nazionale.

Celebrare dunque ricorrenze come il 2 giugno, festeggiare insieme il compleanno della Repubblica, onorare i simboli della Nazione, esprimere un sentimento di più intensa appartenenza e comunanza patriottica, non significa fare vuota retorica, ma rafforzare le basi e le motivazioni del nostro agire individuale e collettivo.

Un particolare omaggio rivolgiamo alle nostre Forze Armate, il cui ruolo è segnato nella Costituzione come presidio e garanzia di pace. Siamo vicini a tutte le missioni fuori d'Italia in cui esse sono impegnate. Onoriamo la memoria di tutti i caduti.

E guardiamo al futuro. Spetta alle istituzioni della Repubblica mettere a frutto le energie e i talenti dei giovani, uomini e donne, per raccogliere le sfide e superare le incertezze e le difficoltà che preoccupano i cittadini.

Nulla è più necessario, ora, che un clima di operosità e di responsabile collaborazione, nel libero confronto delle idee e delle posizioni politiche. Corrispondere a questa necessità sarà l'impegno della mia Presidenza". (Presidenza della Repubblica)

(© Oriundi)

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