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Atentado deixa três militares italianos mortos no Iraque

28/04/2006

Com a mãe, Nicola Ciardella, um dos soldados mortos

O presidente da Itália Carlo Azeglio Ciampi já expressou sua ´preocupação e dor´ pela tragédia

ROMA - Três militares italianos e um romeno foram mortos, e outro italiano ficou gravemente ferido, em um atentado nesta quinta-feira contra um comboio militar na cidade de Nassiriya, no sul do Iraque, segundo fontes militares italianas.

O incidente ocorreu por volta das 1h50, de Brasília, quando uma bomba explodiu na passagem da caminhonete onde viajavam três membros do corpo de Carabineiros, a polícia militar italiana, um capitão do Exército italiano e um militar romeno.

O capitão italiano Roberto Tomsi disse à rede de televisão Sky TG24 que a bomba foi colocada no meio da estrada, para explodir durante a passagem do comboio.

Ao tomar conhecimento do ataque, o presidente da Itália, Carlo Azeglio Ciampi, expressou sua "preocupação e grande dor" pela tragédia. O governo italiano mantém mais de 2 mil militares integrados a uma força multinacional na região de Nassiriya, no sul do Iraque, como parte da missão "Antiga Babilônia", que foi iniciada em junho de 2003.

(© Agência Estado)


Prodi não mudará planos para retirada do Iraque mesmo após novo ataque

Premiê italiano diz que não apressará a retirada das tropas italianas mesmo após o ataque que matou três soldados da Itália ROMA - O premiê italiano centro-esquerdista, Romano Prodi, disse que os ataques que mataram três soldados italianos e um romeno no sul do Iraque nesta quinta-feira não mudaram seus planos de retirar todas as tropas do país até o final do ano. Alguns de seus aliados pediram para que ele apresse o processo.

A Itália já havia começado a retirar suas tropas do Iraque durante a liderança do ex-premiê Silvio Berlusconi, que também preparava o final da participação italiana nas forças multinacionais de segurança. A decisão de Berlusconi de mandar tropas para o Iraque foi sempre muito impopular.

Os soldados foram mortos na manhã desta quinta-feira após a explosão de uma bomba colocada ao lado da estrada em que o comboio italiano, formado por quatro veículos, trafegava.

(© Agência Estado)


Uccisi in Iraq tre militari italiani. Il piano di ritiro resta quello concordato

Zarqawi rivendica l’attacco in cui hanno perso la vita Ciardelli, Lattanzio e De Trizio. “Coerenza” dal centrosinistra

Roma. Un gruppo vicino ad Abu Mussab al Zarqawi, capo di al Qaida in Iraq, ha rivendicato ieri l’attentato di Nassiriyah contro un convoglio italiano nel quale hanno perso la vita tre nostri militari e un caporale rumeno di 28 anni; un altro carabiniere, Enrico Frassinito, è in ospedale, molto grave. Il capitano Nicola Ciardelli aveva 34 anni e un bimbo piccolo, il maresciallo Franco Lattanzio aveva 38 anni ed era in Iraq da dicembre, il maresciallo Carlo De Trizio era in missione da soli 13 giorni. L’attacco si è verificato alla vigilia dell’avvio delle ultime fasi della missione “Antica Babilonia” che – secondo i piani messi a punto dal governo Berlusconi in coordinamento con gli alleati e le autorità irachene – termina a dicembre tre anni e mezzo di operazioni in Iraq.

Il calendario del ritiro italiano prevede che gli attuali 2.600 militari sotto il comando della brigata “Sassari” (la stessa che subì l’attentato nel novembre 2003) siano sostituiti a metà giugno da 1.600 militari della brigata Garibaldi, che con il suo terzo turno di servizio in Iraq dovrebbe chiudere la missione a fine anno. Il piano stabilisce una graduale riduzione delle forze anche per consentire lo sgombero logistico del materiale e dei mezzi: in realtà si tratta di una riorganizzazione della presenza italiana nel Dhi Qar che continuerà anche nel 2007 con un’altra missione, “Nuova Babilonia”, incentrata sulla ricostruzione delle infrastrutture civili e l’addestramento delle forze di sicurezza irachene.

Come ha detto al Foglio il sottosegretario alla Difesa, senatore Francesco Bosi, “non si parli di ritiro inteso come fuga da una missione decisa anche dall’Onu”, ribadendo che il piano è stato concordato e tale dovrebbe restare. “Nuova Babilonia” si è già insediata nella base di Camp Mittica con l’arrivo del diplomatico Ugo Trojano, a capo di una missione che sarà composta da esperti tecnici civili e che avrà due vice: un funzionario del dipartimento di stato americano e un colonnello dell’esercito italiano. La nuova missione, benché a guida civile, comprende anche alcune centinaia di soldati e carabinieri.

Romano Prodi ha detto che la posizione del centrosinistra “non cambia”, così come l’ambasciatore americano in Italia, Ronald Spogli, si è “augurato” che i rapporti si consolidino. Pierluigi Minniti, responsabile della Difesa per i Ds, conferma il “principio della coerenza”, dice che “sarà confermato il piano esistente” e puntualizza che, dopo dicembre, non sarà più una missione militare, “ma economica e civile”.

(© Il Foglio)

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