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Com a mãe, Nicola Ciardella,
um dos soldados mortos |
O presidente da Itália Carlo Azeglio Ciampi já
expressou sua ´preocupação e dor´ pela tragédiaROMA - Três militares italianos e um romeno foram
mortos, e outro italiano ficou gravemente ferido, em um atentado nesta
quinta-feira contra um comboio militar na cidade de Nassiriya, no sul
do Iraque, segundo fontes militares italianas.
O incidente ocorreu por volta das 1h50, de Brasília, quando uma
bomba explodiu na passagem da caminhonete onde viajavam três membros
do corpo de Carabineiros, a polícia militar italiana, um capitão do
Exército italiano e um militar romeno.
O capitão italiano Roberto Tomsi disse à rede de televisão Sky
TG24 que a bomba foi colocada no meio da estrada, para explodir
durante a passagem do comboio.
Ao tomar conhecimento do ataque, o presidente da Itália, Carlo
Azeglio Ciampi, expressou sua "preocupação e grande dor" pela
tragédia. O governo italiano mantém mais de 2 mil militares integrados
a uma força multinacional na região de Nassiriya, no sul do Iraque,
como parte da missão "Antiga Babilônia", que foi iniciada em junho de
2003.
(©
Agência Estado)
Prodi não mudará planos para retirada do Iraque
mesmo após novo ataque
Premiê italiano diz que não apressará a
retirada das tropas italianas mesmo após o ataque que matou três
soldados da Itália
ROMA - O premiê italiano centro-esquerdista,
Romano Prodi, disse que os ataques que mataram três soldados italianos
e um romeno no sul do Iraque nesta quinta-feira não mudaram seus
planos de retirar todas as tropas do país até o final do ano. Alguns
de seus aliados pediram para que ele apresse o processo.
A Itália já havia começado a retirar suas tropas do Iraque durante
a liderança do ex-premiê Silvio Berlusconi, que também preparava o
final da participação italiana nas forças multinacionais de segurança.
A decisão de Berlusconi de mandar tropas para o Iraque foi sempre
muito impopular.
Os soldados foram mortos na manhã desta quinta-feira após a
explosão de uma bomba colocada ao lado da estrada em que o comboio
italiano, formado por quatro veículos, trafegava.
(©
Agência Estado)
Uccisi in Iraq tre militari italiani. Il piano di ritiro resta quello
concordato
Zarqawi rivendica l’attacco in cui hanno
perso la vita Ciardelli, Lattanzio e De Trizio. “Coerenza” dal
centrosinistra
Roma. Un gruppo vicino ad Abu Mussab al
Zarqawi, capo di al Qaida in Iraq, ha rivendicato ieri l’attentato di
Nassiriyah contro un convoglio italiano nel quale hanno perso la vita
tre nostri militari e un caporale rumeno di 28 anni; un altro
carabiniere, Enrico Frassinito, è in ospedale, molto grave. Il capitano
Nicola Ciardelli aveva 34 anni e un bimbo piccolo, il maresciallo Franco
Lattanzio aveva 38 anni ed era in Iraq da dicembre, il maresciallo Carlo
De Trizio era in missione da soli 13 giorni. L’attacco si è verificato
alla vigilia dell’avvio delle ultime fasi della missione “Antica
Babilonia” che – secondo i piani messi a punto dal governo Berlusconi in
coordinamento con gli alleati e le autorità irachene – termina a
dicembre tre anni e mezzo di operazioni in Iraq.
Il calendario del ritiro italiano prevede che
gli attuali 2.600 militari sotto il comando della brigata “Sassari” (la
stessa che subì l’attentato nel novembre 2003) siano sostituiti a metà
giugno da 1.600 militari della brigata Garibaldi, che con il suo terzo
turno di servizio in Iraq dovrebbe chiudere la missione a fine anno. Il
piano stabilisce una graduale riduzione delle forze anche per consentire
lo sgombero logistico del materiale e dei mezzi: in realtà si tratta di
una riorganizzazione della presenza italiana nel Dhi Qar che continuerà
anche nel 2007 con un’altra missione, “Nuova Babilonia”, incentrata
sulla ricostruzione delle infrastrutture civili e l’addestramento delle
forze di sicurezza irachene.
Come ha detto al Foglio il sottosegretario
alla Difesa, senatore Francesco Bosi, “non si parli di ritiro inteso
come fuga da una missione decisa anche dall’Onu”, ribadendo che il piano
è stato concordato e tale dovrebbe restare. “Nuova Babilonia” si è già
insediata nella base di Camp Mittica con l’arrivo del diplomatico Ugo
Trojano, a capo di una missione che sarà composta da esperti tecnici
civili e che avrà due vice: un funzionario del dipartimento di stato
americano e un colonnello dell’esercito italiano. La nuova missione,
benché a guida civile, comprende anche alcune centinaia di soldati e
carabinieri.
Romano Prodi ha detto che la posizione del
centrosinistra “non cambia”, così come l’ambasciatore americano in
Italia, Ronald Spogli, si è “augurato” che i rapporti si consolidino.
Pierluigi Minniti, responsabile della Difesa per i Ds, conferma il
“principio della coerenza”, dice che “sarà confermato il piano
esistente” e puntualizza che, dopo dicembre, non sarà più una missione
militare, “ma economica e civile”.
(©
Il Foglio) |