Entre odores, imagens e sons, tornou-se possível viajar pela Roma Imperial no coração de Milão. A Câmara de Comércio local, em conjunto com a Universidade Católica Del Sacro Cuore, abriu, esta semana, as portas do Teatro Romano – Museu Sensível, que possibilitará aos visitantes uma imersão na atmosfera da época em que Roma dominava o mundo. O ingresso é gratuito, basta fazer a reserva.
Todo o percurso foi reconstruído para evocar e restituir ao público de hoje as impressões da vida milanesa naquele tempo áureo. Os visitantes terão inúmeras surpresas, como sentir o perfume e o odor das essências – como da rosa de zafferano ao vinho doce – e dos cheiros – humanos e de animais. Em meio às ruínas, que vieram à tona graças ao trabalho arqueológico dos especialistas da Universidade Católica, uma atmosfera com luzes, sombras e música que evocam os sons e os rumores da época.
Um sistema de vídeo projeção reconstrói o sistema de fundação do teatro e remete os espectadores para um espetáculo, com a voz de Giorgio Albertazzi, que declama em latim versos de uma opera de Plauto.
O trabalho de recuperação de um dos mais antigos prédios de Milão foi uma iniciativa da Câmara de Comércio local com a Universidade Católica do Sagrado Coração
Quem quiser fazer esse percurso, e conhecer um dos edifícios mais antigos de Milão, não paga nada, mas tem que fazer reserva encaminhando um e-mail para o seguinte endereço:
teatroromano@mi.camcom.it. Outra opção é telefonar, somente pelas manhãs de segundas-feiras, das 9h30min às 12h30min, para o número 02/72343879.
La Camera di commercio di Milano organizza da martedì 5 febbraio visite guidate con esperti di didattica d’archeologia al museo sensibile allestito presso i resti del teatro romano del primo secolo a.C. che si trova sotto le sue fondamenta. L’ingresso avverrà esclusivamente su prenotazione all’indirizzo e-mail teatroromano@mi.camcom.it ogni martedì e giovedì mattina dalle ore 9.30 alle 12.30. E in occasione della prima apertura, martedì 5 febbraio, una giornata intera di visite guidate che partiranno ogni 30 minuti dalle ore 10 alle ore 18 per gruppi di massimo 15/20 persone.
Il percorso nel museo “sensibile”. Tra odori, visioni e suoni ha inizio un viaggio nella vita dell’antica Mediolanum che coinvolge tutti i sensi. Il percorso dà infatti la possibilità al visitatore di provare varie essenze che si respiravano normalmente nel periodo della Roma imperiale, dal profumo di rosa a quello di zafferano, dal vino dolce all’odore umano e animale, di addentrarsi tra luci e ombre su una passerella trasparente che mette in evidenza i resti delle gradinate, con la musica creata ad hoc per il museo che evoca i suoni e i rumori di quell’epoca passata, osservando la videoproiezione che ricostruisce il sistema di fondazione del teatro e lasciandosi guidare nell’atmosfera dello spettacolo dalla voce di Giorgio Albertazzi che declama in latino i versi di un’opera di Plauto. Tutto il percorso è stato ricostruito per evocare e restituire al pubblico di oggi suggestioni della vita milanese di quel tempo. Il progetto di recupero è stato promosso dalla Camera di commercio di Milano e realizzato grazie al contributo scientifico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il percorso multimediale e sensoriale è a cura dell’architetto Ettore Lariani.
Calendario delle visite guidate al teatro romano - museo sensibile: da martedì 5 febbraio gli esperti di didattica d’archeologia dell’Università Cattolica di Milano accompagneranno i visitatori in gruppi di massimo 15/20 persone nella visita al teatro romano. Ingressi previsti il martedì e il giovedì mattina, ogni 30 minuti, dalle 9.30 alle 12.30. In occasione della prima apertura di martedì 5 febbraio l’orario è esteso a tutta la giornata, dalle ore 10 alle ore 18.
L’ingresso è gratuito, ma è necessaria la prenotazione: mandando una e-mail all’indirizzo teatroromano@mi.camcom.it oppure telefonando (solo il lunedì mattina dalle 9.30 alle 12.30) al numero 02/72343879. I resti del teatro e l’accesso al museo si trovano sotto le due sedi della Camera di commercio di Palazzo Turati e Palazzo Mezzanotte (sede della Borsa), con ingresso da via San Vittore al Teatro 14, di fianco a piazza Affari (a pochi passi dalla MM Cordusio).
E per saperne di più…durante l’incontro e ai visitatori del museo verrà distribuito un opuscolo illustrativo realizzato dalla Camera di commercio di Milano in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il teatro. È tra i più antichi edifici pubblici di Milano: il teatro romano risale al primo secolo a.C. (età augustea). Di pianta semicircolare, alto quasi 20 metri, con una cavea di circa 95 metri di diametro e con una capienza di 7/8.000 spettatori. Rimasto in uso come teatro fino al IV sec. d.C., fu utilizzato anche in età medioevale (fino al XII secolo), nella cavea infatti si riuniva il Senato cittadino. Si colloca al centro di un’area che racchiude importanti testimonianze di età romana, come il tratto di selciato in lastroni di pietra sotto Palazzo Affari ai Giureconsulti, il resto del Palazzo Imperiale di età tardo antica in via Brisa e quelli del circo della fine del III sec. d.C., tra via Ansperto e via Circo.
I ritrovamenti dei resti. Nel corso degli anni, gli scavi hanno permesso di portare alla luce tratti delle murature in ciottoli e mattoni. I primi reperti furono ritrovati nel 1880, durante gli scavi per la costruzione di Palazzo Turati; nel 1929, durante i lavori per la costruzione del nuovo Palazzo della Borsa, vennero alla luce altre fondazioni. L’interesse per la valorizzazione dei resti del teatro è ripreso alla fine degli anni quaranta, con alcuni progetti che permisero di portare alla luce altri elementi della costruzione romana. Le ultime indagini risalgono al 1988 e infine al 2005 con i lavori di ristrutturazione di palazzo Turati della Camera di commercio
“Una volta stavo scavando i resti di una casa romana al di sotto di una cattedrale paleocristiana. Sono salita in cima ad un muro portante e ad un certo punto ho intravisto due grandi occhi che mi guardavano. Sul piano pavimentale, ricoperto da un sottile velo di malta c’era un mosaico tardoantico che raffigurava una grande maschera di Oceano circondato da pesci e animali marini. E’ stato come un incontro”.
Un incontro tra epoche e civiltà diverse: ecco cos’è l’archeologia per Silvia Lusuardi Siena, la direttrice dell’Istituto di archeologia della Cattolica. E’ questione di prospettiva, a volte. Conoscenza delle problematiche storiche, intuizione e tecnica indicano dove orientare pala, piccone e cazzuola. Lo scavo è sempre un’avventura, secondo l’archeologa. Ma un’avventura della mente. O meglio, delle menti. Perché l’archeologia è un lavoro “di squadra”: è importante avere un’équipe con la quale discutere e ragionare su ciò che man mano emerge dagli scavi. E Lusuardi Siena ce l’ha. Sono i ricercatori dell’Istituto di archeologia della Cattolica. Hanno partecipato a importanti missioni archeologiche nazionali e internazionali, ritrovato oggetti e utensili che usavano gli antichi romani o gli uomini del medioevo, studiato e immaginato come vivevano, ricostruito come erano fatti i loro edifici, pubblici e privati, la loro ritualità funeraria. Un’équipe affiatata di professori e ricercatori che negli anni hanno collezionato una notevole serie di successi in ambito archeologico.
Il più recente è la riscoperta dei resti del teatro romano sotto la Borsa e la Camera di Commercio. Il “Gigante”, come lo definì Pompeo Castelfranco, l’archeologo che per primo ne identificò i resti alla fine dell’800, era il luogo d’incontro più importante della città romana. Sembra strano, ma nei sotterranei del tempio della finanza italiana, ci sono i resti di un’antica civiltà. Lì, a due passi da piazzale Cordusio, gli abitanti dell’antica Mediolanum ammiravano i mimi e gli attori che davano vita ai miti dell’epoca.
«Dopo tanti anni di studio su Milano, è stato emozionante poter dire qualcosa di veramente nuovo sulla storia del teatro che è un punto di riferimento nello studio della città in epoca romana». [A lato ipotesi di ricostruzione del teatro romano (disegno di R. Rachini)]. E non solo. Lo scavo è stato supportato da un’indagine a tutto tondo sul monumento. Ogni documento in grado di far luce sul teatro (resti dei precedenti scavi, note e pubblicazioni, antiche carte e planimetrie del quartiere) è stato setacciato e utilizzato per ricostruire la storia dell’edificio dall’età augustea ai giorni nostri. Tutto questo lavoro è stato poi raccolto in una serie di pannelli illustrativi che saranno esposti nel percorso di visita in corso di allestimento nell’area della Camera di Commercio. Gli archeologi della Cattolica hanno raccolto informazioni anche sul quartiere nei pressi del teatro, caratterizzato da case con ricchi pavimenti, forse abitato da funzionari e uomini in vista. Una sorta di via Montenapoleone di età augustea. Hanno poi indagato le fonti di età medievale che ricordano che, ancora poco prima della distruzione all’epoca di Federico il Barbarossa, sulle gradinate del teatro i milanesi si sedevano per prendere decisioni importanti e che, successivamente, sui ruderi dell’edificio erano sorte due chiese, vicine ma distinte perché destinate a due potenti corporazioni di mestieri: i falegnami e i sarti. Indizi che portano ad un’unica grande storia. Un mosaico che si compone a poco a poco. E anche solo aggiungerne un pezzetto è un’emozione.
(©
Oriundi)