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Professora de Milão corta a língua de aluno com tesoura

Milan,o il bambino a cui la maestra ha tagliato la lingua con la mamma L'episodio e' avvenuto il 20 febbraio in una seconda classe
 

A criança, de origem africana, precisou ir até o hospital e recebeu cinco pontos

Reuters

MILÃO - Um professora de Milão cortou com uma tesoura a língua de um aluno desobediente de 7 anos para silenciá-lo, informaram representantes da polícia e da escola nesta terça-feira, 27.

A criança, de origem africana, precisou ir até o hospital para receber cinco pontos.

A família do menino prestou queixa contra a professora, que foi suspensa depois do incidente na semana passada.

A polícia está tentando descobrir se o machucado foi infligido intencionalmente ou se foi uma brincadeira que deu errado, disse uma fonte policial.

"Nós estamos conduzindo um inquérito completo para descobrir o que realmente aconteceu", disse Anna Maria Dominici, encarregada das escolas da região da Lombardia.

A professora, contratada temporariamente como assistente, corre o risco de ser demitida da escola primária.

"Ela é uma jovem professora, mas o episódio é tão sério que a falta de experiência não tem nada a ver com isso", acrescentou Dominici.

(© Agência Estado)


Parli troppo? Ti taglio la lingua!

Incredibile episodio in una scuola di Milano: una maestra elementare taglia la lingua ad un alunno per farlo stare zitto

GIULIANO ADAGLIO

Sembrerebbe essere cominciato tutto per gioco: «Tira fuori la lingua, forza...Tira fuori la lingua che te la taglio, così non parli piu». Una scena, a quanto pare, già vissuta dai protagonisti, ma questa volta finita in tragedia. Il bimbo, di soli 7 anni, finisce in ospedale con cinque punti di sutura; la maestra, al momento «allontanata dalla classe», è sotto inchiesta e sarà, con ogni probabilità, licenziata in tronco.

Non bastavano gli episodi di bullismo sempre più frequenti, le polemiche seguite all'uso (e all'abuso) dei telefonini in classe, con l'ambiguo comportamento della professoressa di Lecce. Gli insegnanti sono sotto tiro: l'episodio di Milano riaccende le polemiche circa la preparazione e l'autorevolezza del corpo docente in attività nelle nostre scuole.

Da più parti, nelle scorse settimane, s'invitavano presidi e docenti ad inasprire le sanzioni nei confronti degli alunni indisciplinati. Ma è lecito che un insegnante ricorra a mezzi puntitivi estremi come questo? Evidentemente no, ma allora forse è necessario porsi un altro, inquietante, interrogativo, ad alto rischio di generalizzazione: le persone incaricate di educare i nostri ragazzi sono davvero adeguate a questo compito?

(© La Stampa Web)


Taglia la lingua all’allievo: licenziata

La maestra si difende: "Non volevo, stavo giocando". Il ministro: "Tolleranza zero"

FABIO POLETTI MILANO

Ai carabinieri che l’hanno sentita, Rosa S., l’insegnante di sostegno di 22 anni che ha tagliato la lingua a un suo allievo di sette anni troppo vivace, ha detto che è stata tutta colpa del bambino. «Io non volevo, lo stavo solo minacciando, è stato lui a muoversi improvvisamente contro le forbici che avevo in mano...», ha raccontato tra le lacrime la giovanissima insegnante, primo incarico non di ruolo all’Istituto Comprensivo Luigi Cadorna di via Carlo Dolci a Milano, già finito dopo l’intervento del ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni che ha disposto il licenziamento in tronco della giovane «perché di fronte a certe vicende c’è solo una risposta ed è la tolleranza zero».

Il bambino, nato in Italia sette anni fa da genitori tunisini, è a casa in convalescenza, prognosi di dieci giorni per il taglio della punta della lingua. Sua madre si è rivolta a un avvocato, vuole il risarcimento dei danni dall’insegnante e dal ministero che ha assunto anche se a tempo determinato un’insegnante così poco preparata, ma è soprattutto preoccupata dalle conseguenze di quello che è avvenuto: «Da quando è successo mio figlio non è più tranquillo. Dorme male di notte. Si spaventa per nulla. L’altro giorno ero in cucina, mi ha visto tagliare la carne con un coltello ed è scappato in lacrime. Ho dovuto nascondere tutte le forbici e tutti i coltelli. Spero non sia necessario anche l’intervento di uno psicologo».

Il fatto avvenuto martedì di settimana scorsa in una scuola in zona San Siro, scuola di frontiera, molti studenti sono figli di immigrati, ha sconvolto tutto l’istituto. L’insegnante di sostegno in questi pochi mesi non aveva dato alcuna preoccupazione, la sua stessa specializzazione - occuparsi di bambini difficili o con problemi - era già di per sè una garanzia. «Anche se io e mio marito abbiamo iscritto nostro figlio in quell’istituto solo perché era vicino a casa, so che è una buona scuola, le altre maestre non hanno colpa di quello che è successo», racconta la madre del bambino. Il suo avvocato, Piero Porciani, che ha già presentato denuncia per lesioni contro l’insegnante e pure contro la scuola, ha qualche dubbio sull’addestramento delle educatrici: «E’ una donna molto giovane, ha solo 22 anni, è probabile che fosse impreparata a svolgere questo lavoro. Non riusciamo a capire cosa le sia preso. Non capiamo se ha tagliato il bambino sulla lingua per uno scatto d’ira o di nervosismo. Anch’io sono figlio di insegnanti, ma non ho mai sentito cose simili». Rosa S., denunciata a piede libero per lesioni, iscritta nel registro degli indagati della Procura di Milano, si sarebbe già rivolta ad un legale. Ma intanto, sospesa dalla scuola e poi licenziata in tronco dal ministro, ha cercato di giustificarsi con la madre del bambino. Racconta la donna che per stare vicina a suo figlio ha lasciato il lavoro: «Mi ha chiamato l’altro giorno. Si è scusata per quello che era successo. Era sconvolta, ho quasi dovuto cercare di incoraggiarla, di starle vicina...». Anche a lei l’insegnante di sostegno ha raccontato che tutto è avvenuto per caso, per un gesto brusco del bambino: «Mi ha detto che non voleva, che mio figlio si è mosso all’improvviso davanti a lei e che a quel punto si è tagliato con le forbici».

Una versione poco convincente che l’insegnante ha ripetuto anche ai carabinieri. Una versione raccolta anche dalla direzione della scuola che non ha potuto che sospendere cautelativamente l’insegnante. Spiega il Direttore scolastico della Lombardia Anna Maria Dominici: «Quello che è successo non può essere assolutamente giustificato, nè con l’inesperienza nè con qualsiasi altro tipo di scusa».

(© La Stampa Web)

 
Taglio lingua, il bimbo racconta l'accaduto
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