Ciampi
invita a "far muro" contro gli immigrati clandestini
FIRENZE - Il presidente della Repubblica ha invitato
le forze politiche italiane e la società italiana in genere a "far muro" contro
l'immigrazione clandestina.
L'avvertimento, dai toni inusitati in bocca a Carlo
Azeglio Ciampi, è stato lanciato dal capo dello Stato durante un discorso agli
amministratori di Firenze: "Si deve far muro - ha detto Ciampi - contro la
clandestinità, come impone la legge".
Ciampi ha detto di apprezzare l'accordo in seno alla
Ue per affrontare l'immigrazione in chiave comunitaria "con iniziative di particolare
rilievo, quali ad esempio quella della Banca Dati Europea delle impronte digitali".
La politica per immigrati regolari deve puntare "ad una concreta integrazione
sociale, distinguendo le presenze regolari da quelle clandestine".
Ciampi ha affrontato il tema parlando della
preoccupazione in varie regioni d'Italia per "la crescita di forme di criminalità un
tempo quasi sconosciute o irrilevanti e per il collegamento che emerge fra certi reati e
certe fasce di immigrazione clandestina, anche se è falsa ed inaccettabile l'equazione
'criminalità uguale immigrazione".
Non basta, sottolinea Ciampi, ricordare cose vere
quali ad esempio il confronto con regioni da questo punto di vista in situazioni più
gravi, "o far presente che di lavoratori immigrati anche la vostra economia ha ed
avrà bisogno per crescere". L'importante, ha aggiunto, è realizzare "una
sempre più stretta cooperazione fra le realtà locali per favorire l'inserimento degli
stranieri entrati regolarmente in Italia per motivi di lavoro.
E' necessario impegnarsi per predisporre centri di
accoglienza, per rendere in breve tempo autosufficienti gli immigrati entrati regolarmente
nel nostro Paese che abbiano difficoltà a provvedere autonomamente alle proprie esigenze.
Occorre realizzare una concreta politica di integrazione sociale e distinguere le presenze
regolari da quelle clandestine e nei confronti di queste ultime, sempre nel rispetto della
dignità umana, occorre adottare con rigore le misure preventive e repressive previste
dalla legge vigente".
Le parole del presidente Ciampi si inseriscono nel
vivace dibattito interno italiano sul tema dell'immigrazione e della clandestinità per i
pesanti risvolti che il fenomeno ha assunto sul fronte dell'ordine pubblico. Controllo
della prostituzione, droga e microcriminalità sono in gran parte appaltati a persone
provenienti in modo irregolare da Paesi estranei alla comunità europea.
L'escalation della tensione sociale e il rischio che
l'insofferenza possa costituire terreno fertile per l'ideologia nazista - che dà segni
preoccupanti di vigoria in Germania - hanno inasprito i toni nel dialogo politico. Nella
lunga campagna elettorale italiana, già virtualmente in corso, immigrazione e
clandestinità sono uno dei capitoli più importanti per i programmi politici dei
candidati e dei partiti.
Esponenti della destra hanno richiesto nelle scorse
settimane la schedatura sistematica delle impronte digitali dei clandestini, arrivando a
richiederla anche per le dita dei piedi.
Le forze di sinistra al governo, tradizionalmente
più attente alla salvaguardia dei diritti civili e della dignità umana degli immigrati
rispetto alle minacce contro l'ordine pubblico, sembrano ora progressivamente convergere
su una linea di maggiore rigore.
Tuttavia con qualche stupore si è appreso nei giorni
scorsi che secondo le indagini dell'Istituto di statistica nazionale, l'Istat, l'ordine
pubblico e "gli extracomunitari", come vengono generalmente definiti gli
immigrati clandestini dai Paesi del Terzo mondo, non sarebbero affatto la prima
preoccupazione degli italiani, assai più arrabbiati per il traffico che attanaglia le
città.
A mantenere acceso il dibattito su un tema
decisamente complesso ci sono poi gli sbarchi quasi di navi fantasma, vere e proprie
carrette cariche di clandestini, con il dramma di moltissimi annegamenti e con la violenza
accessoria praticata dagli scafisti che traghettano gli aspiranti immigrati dalle vicine
coste adriatiche dell'Albania sbarcandoli spesso con la forza in mare ancora aperto.
Proprio nella scorsa notte - tra lunedì e martedì -
oltre 60 immigrati clandestini, fra i quali cinque bambini e quattro donne, sono stati
bloccati dalle forze dell'ordine in poche ore nella zona di Gorizia, poco dopo aver
attraversato il confine fra Slovenia e Italia.
I gruppi più numerosi erano costituiti da cittadini
iraniani (22) e turchi di etnia curda (21), oltre a iracheni, bengalesi, pachistani,
afghani e indiani. I clandestini, in attesa del completamento delle formalità per
l'espulsione dall'Italia, sono stati ospitati e rifocillati nella caserma Massarelli della
polizia, adiacente al valico internazionale di Casa Rossa a Gorizia.
Analogamente, una sessantina di persone immigrate -
iracheni di etnia curda e albanesi - sono state rintracciate dalle forze di polizia nel
leccese: erano sbarcate clandestinamente sulle coste salentine la notte scorsa.
(CNNitalia, con il contributo di ANSA) |