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Obra de Giovanni Paolo
Pannini |
Uma
grande exposição dedicada ao século XVIII em Roma, com 230 obras entre
pinturas, esculturas, desenhos, móveis, livros, roupas e peças
arqueológicas, foi inaugurada no Palácio Veneza, no centro da capital
italiana, e permanecerá aberta até 26 de fevereiro de 2006.
As estudiosas Anna Lo Bianco e
Angela Negro precisaram de quatro anos para organizar a exposição,
dividida em 12 seções que abrangem os diferentes períodos da história da
arte e da política no século XVIII.
Na verdade, o século XVIII, pelo
menos em Roma, pode ser dividido em duas partes quase iguais. A primeira
vai até 1758, ano em que morre o papa Bento XIV e em que a cidade, que
ainda fala o dialeto barroco, começa a se tornar mais cosmopolita,
abrindo-se às influências européias, principalmente francesas. A segunda
é marcada pela eleição de Clemente XIII como Papa e pela formação das
colônias de artistas e intelectuais da Alemanha, Suíça e Inglaterra,
entre outros.
Os artistas deixam de pintar ou
esculpir para as igrejas e se dedicam aos turistas que pedem paisagens
(como as de Giovanni Paolo Pannini) ou retratos (como os de Pompeo
Battoni ou de Anton Raphael Mengs). Difunde-se o neoclassicismo,
primeiro a partir de Veneza e, depois, da França.
Na cidade se reúnem artistas como
Giovan Battista Piranesi, Antonio Canova e Corrado Giaquinto, que
estudam os clássicos para depois levarem seu saber para toda a Europa.
A Cidade Eterna é um imenso
depósito de antiguidades. O Foro Romano está parcialmente soterrado, mas
o Coliseu pode ser visitado eternamente há vários séculos.
Basta escavar menos de um metro e
já aparecem esculturas, frisos e colunas que podem ser compradas sem
muito sacrifício para o bolso. E se não for possível ter acesso às
verdadeiras antiguidades, pode-se ainda recorrer às réplicas mais
verossímeis do mundo, que há 20 anos imitam com perfeição qualquer tipo
de arte.
(© ANSA)
Il '700 a Roma
Un
omaggio ad un’epoca d’oro. Nella storia europea e nella vita di Roma.
230 opere d’arte tra dipinti, sculture e arredi. Per raccontare il
secolo dei lumi nella capitale. E non solo...
Consuelo Valenzuela
Il Settecento, secolo dei lumi.
Ma anche epoca di grandi eventi storici, come la rivoluzione francese e
quella americana. Roma nel XVIII secolo è una meta obbligata per i
viaggiatori del Gran Tour che si apprestano a visitare i più
importanti siti artistici italiani. Si continua a costruire, ma in
misura più limitata rispetto ai secoli precedenti, visto il precario
stato delle finanze pontificie.
Ma bisogna fugare l'idea di una
Roma immobile, dopo gli splendori secenteschi. Infatti al Settecento
risalgono opere come il porto di Ripetta, il convitto di San Michele a
Porta Portese, l’ospedale di Santo Spirito, la Basilica di Santa Croce
in Gerusalemme e la fontana di Trevi, oltre a numerosi lavori di
risistemazione e manutenzione delle facciate dei palazzi.
La mostra è suddivisa in tre
grandi sezioni: la prima è dedicata alle immagini di Roma e ai ritratti
dei protagonisti della città. La seconda riguarda Roma città moderna, di
cui fanno parte le sottosezioni il primato delle arti e delle idee,
l’Arcadia, uomo e natura e il diffondersi del gusto
francese. Nell’ultima sezione viene affrontata l’immagine di Roma
quale città cosmopolita e crocevia d’Europa, con il suo patrimonio
antico che funge da modello.
Il percorso si apre con una
galleria di ritratti che presentano uno spaccato della società
settecentesca e delle sue mode. L’autoritratto con moglie e figli di
Giuseppe Bartolomeo Chiari mette in risalto l’ascesa sociale della
famiglia dell’artista che aveva ottenuto un enorme successo all’inizio
del secolo con il grande affresco raffigurante l’apoteosi di Marcantonio
Colonna nel Palazzo in SS. Apostoli. Segue il grande ritratto di
Giacinta Ruspoli Marescotti Orsini che la ritrae imponente in un abito
di seta scura grande quasi quanto tutta la tela.
Emblematici della città
capitolina, vista come capitale internazionale delle arti, sono i due
celeberrimi dipinti di Giovanni Paolo Pannini (Galleria
immaginaria di vedute di Roma moderna e Galleria immaginaria di
vedute di Roma antica), provenienti dal Metropolitan Museum di New
York. Essi raffigurano una Roma antica e una Roma moderna, ritratte
all’interno di collezioni immaginarie, in linea con il gusto per il
collezionismo, tipico dell’epoca.
In mostra anche una testimonianza
storica importante per il settore architettura. Nel 1732 fu lanciato
infatti un grande concorso per la nuova facciata della basilica
lateranense, ed è possibile vedere l’unico modello che si è salvato
attraverso i secoli, quello eseguito da Ludovico Rusconi Sassi,
architetto romano molto conosciuto all’epoca. Degno di nota l’andamento
concavo - convesso della facciata, di chiara ispirazione borrominiana.
Ma il Settecento nella Capitale
non transita esclusivamente per le sale di Palazzo Venezia. In parallelo
con la mostra di Palazzo Venezia, sono da segnalare una serie di
concerti organizzati dall’Auditorium Santa Cecilia; una rassegna
cinematografica dedicata ai film ambientati nel Settecento, presso
l’Istituto S. Michele, e l’apertura straordinaria di palazzi e luoghi
settecenteschi della città.
Il
Settecento a Roma – 10 novembre/26 febbraio 2006
Roma, Palazzo Venezia. Via del Plebiscito, 118.
Orario: da martedì a domenica 10-19.
La biglietteria chiude un’ora prima.
Biglietti: Intero 8 euro; ridotto 6; ridotto speciale scuole 3,50
Informazioni e prenotazioni: 06.82077304
(© Exibart.com)
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