Roma, 31 jul (EFE).- A polícia italiana desmantelou uma rede
criminal dedicada ao tráfico de bebês recém-nascidos, que eram
"comprados" a mães búlgaras e vendidos na Itália por quantias que
chegavam aos 17.000 euros.
A polícia de Pordenone, no norte
do país, deteve seis pessoas e conseguiu resgatar dois recém-nascidos,
que foram entregues a centros de amparo, informaram hoje, sábado, as
autoridades locais.
Entre os detidos, está uma das
mães que entregou seu filho aos criminosos em troca de dinheiro, e que
foi detida pouco após ser dada de alta do hospital italiano no qual
tinha dado à luz alguns dias antes.
A operação, coordenada pela
Direção Antimáfia de Trieste (nordeste), revelou que a organização
entrava em contato na Bulgária com mulheres grávidas e lhes ajudava a
entrar na Itália com um visto turístico poucos dias antes do parto.
Desta maneira, as mulheres davam
à luz num hospital público italiano, normalmente na zona de Milão, e
entregavam o bebê aos criminosos em troca de quantias que iam de 5.000
euros por uma menina e até 10.000 euros por um menino.
A quantia que a organização
recebia dos "compradores" italianos podia chegar até os 17.000 euros,
dos quais uma parte servia para cobrir as despesas de viagem das mães
búlgaras, segundo as investigações.
Os detidos foram acusados, por
enquanto, de formação de quadrilha e falsificação de documentos.
Para conseguir provas contra os
membros da rede, vários investigadores da Polícia de
Pordenone se fizeram passar por médicos e enfermeiros de um
hospital da região de Lombardía durante 15 dias e inclusive estiveram
presentes no parto de um dos bebês "vendidos".
(©
UOL)
Traffico di neonati con la Bulgaria, sei arresti
L'inchiesta partita da Pordenone. Si spendeva da 5 a 16mila euro.
Le madri, portate in Italia, non riconoscevano i figli dopo la
nascita. Questi venivano poi riconosciuti dai falsi padri
PORDENONE -
Sei arresti tra
Lombardia e Friuli-Venezia Giulia per un
traffico di neonati
fra Bulgaria e
Italia. L'inchiesta, partita dalla questura di Pordenone, ha accertato
che per ogni bambino venivano pagati cifre tra
5 mila
(per le femmine) e
17 mila euro (per i maschi). Sono stati recuperati due neonati
che sono stati affidati a comunità di accoglienza. Tra gli arrestati
(tre cittadini bulgari e tre italiani) c'è anche la madre di uno dei
piccoli, bloccata dalla polizia all'uscita dall'ospedale dove aveva
partorito pochi giorni prima. Le donne venivano contattate in Bulgaria e convinte a
vendere i figli ad
acquirenti italiani. Venivano poi
portate Italia grazie a un
visto turistico pochi giorni prima del parto. Le nascite
avvenivano in un ospedale pubblico della provincia di Milano. Le donne
- secondo gli accertamenti della questura di Pordenone -
disconoscevano i figli, che invece venivano
riconosciuti subito da
falsi padri (due sono stati arrestati) che - sempre secondo gli
investigatori - avevano acquistato i neonati. Una volta fatti uscire i
piccoli dall'ospedale, i falsi padri li registravano come loro figli
allo stato civile. I reati ipotizzati sono
associazione per
delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù e falsità
ideologica.
TRAVESTITI DA MEDICI
- Per 15 giorni gli investigatori di Pordenone si sono
travestiti da infermieri e
medici tirocinanti nelle corsie dell'ospedale per smascherare
il traffico di neonati. I poliziotti travestiti da medici e infermieri
hanno anche assistito al parto di uno dei neonati venduti. La
decisione di far entrare i poliziotti travestiti da medici nel reparto
di ostetricia e ginecologia è stata presa dalla questura della città
friulana e dalla Direzione distrettuale antimafia di Trieste, che ha
coordinato l'inchiesta.
(©
Corriere della Sera)
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