ROMA/KABUL (Reuters) - Clementina
Cantoni, l'operatrice umanitaria liberata ieri sera dopo 24 giorni
di sequestro a Kabul, sta bene e il suo rientro in Italia è atteso
nel pomeriggio a Roma. Lo ha detto il ministero degli Esteri
italiano.
"L'arrivo è previsto verso le 16
all'aeroporto di Ciampino", ha detto un portavoce della Farnesina.
Cantoni, che lavora per
l'organizzazione non governativa Care International, ha trascorso la
notte nell'ambasciata italiana a Kabul.
Le tv hanno mostrato le prime
immagini della giovane - riprese da un'emittente afghana - dopo la
liberazione. Clementina appariva stanca, con un abito lungo scuro
con maniche corte e una sciarpa azzurra a coprirle i capelli.
"Ha mangiato un piatto di spaghetti
aglio, olio e peperoncino", ha detto ieri sera al telefono alla Rai
l'ambasciatore italiano a Kabul Ettore Sequi.
"Abbiamo parlato con Clementina e sta
bene", ha detto ai giornalisti il padre della giovane, Fabio
Cantoni, parlando ieri sera alle tv fuori dalla sua abitazione a
Milano, dove ha ricevuto la notizia assieme alla moglie e al figlio.
I famigliari dovrebbero attendere a Ciampino il suo arrivo.
FINI: SEQUESTRO ANOMALO
Le autorità afghane non hanno voluto
rendere note le richieste dei rapitori né la loro identità, salvo il
precisare che non erano militanti islamici, ma criminali.
Il presidente dell'Afghanistan Hamid
Karzai "ha lodato l'operato del ministero dell'interno e delle altre
forze di sicurezza, gli sforzi di alcuni ulema e leader tribali, e
le espressioni di solidarietà di gruppi di donne in Afghanistan, che
hanno portato alla risoluzione del caso dell'ostaggio", si legge in
una nota.
Il ministro degli Esteri Gianfranco
Fini ha dichiarato che "è stato un sequestro anomalo, collegato a
motivazioni di carattere estorsivo-criminale", precisando che a
gestire la trattativa è stato il governo di Kabul.
Ricostruendo le difficoltà del
sequestro, Fini ha detto che "c'è stata una serie interminabile di
intermediari veri o presunti", ma "finalmente abbiamo ritrovato il
bandolo della matassa".
"Il governo afghano ha tenuto fede
agli impegni che (il presidente Hamid) Karzai aveva preso con me
quando gli avevo chiesto di non dar corso a nessuna operazione di
polizia se non autorizzata dal governo italiano", ha spiegato Fini.
"Un'autorizzazione che non ci sarebbe
mai stata perché per noi l'unica vera reoccupazione, sapendo che
Clementina era viva, era di riportarla a casa senza correre nessun
rischio".
Nei 24 giorni del sequestro erano
stati lanciati vari appelli da familiari e collaboratori della
Cantoni: la madre Germana in un messaggio aveva supplicato i
rapitori di rilasciare la figlia. Ma anche il presidente Ciampi e
Papa Benedetto XVI avevano chiesto la liberazione di Clementina.
Fini ha ricordato che questi appelli
sono stati importanti per giungere alla liberazione, come lo è stata
la mobilitazione delle donne di Kabul. |