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Marido de jornalista italiana diz que militares não queriam que ela saísse viva do Iraque


 

A jornalista italiana Giuliana Sgrena

EFE

   ROMA - Pier Scolari, companheiro da jornalista italiana Giuliana Sgrena de 56 anos, libertada depois de um mês em cativeiro no Iraque, disse neste sábado que os militares americanos nos Estados Unidos não queriam que a jornalista saísse viva do país devido às informações que Sgrena obtivera durante a cobertura que vinha fazendo do conflito.
 
   - Giuliana tinha informações e os militares americanos não queriam que saísse viva - disse Scolari depois de indicar que não descarta que o tiroteio contra o automóvel em que viajava, que custou a vida do agente secreto Nicola Calipari, tenha sido uma "emboscada".

   O companheiro de Giuliana Sgrena, qua na sexta-feira foi à Bagdá para acompanhar a mulher em sua viagem de retorno à Itàlia, disse que o tiroteio se aconteceu "durante uma ligação de telefone com o Palácio Chigi - a sede do governo italiano - até que os soldados americanos cortaram a comunicação".

   Depois do ataque ao veículo que levava a jornalista ao aeroporto, que matou um agente italiano, deixou ferida a repórter e outros dois agentes que a acompanhavam , o primeiro-ministro italiano, Silvio Berlusconi, convocou com urgência o embaixador americano em Roma para expressar seus protestos e pedir esclarecimentos. Numa investida noturna, Berlusconi utilizou um não-usual tom áspero com a administração americana e disse que se tratava de um assunto "muito grave" que "alguém deveria assumir responsabilidades".

   O presidente dos Estados Unidos, George W. Bush, falou depois por telefone com o chefe do Executivo italiano para expressar-lhe suas condolências e assegurar-lhe que o fato seria investigado.Em Roma, versões contraditórias circulam neste sábado, segundo as quais, os italianos não teriam avisado sobre a passagem do automóvel ao controladores do acesso ao aeroporto.Pier Scolari ressaltou, como porta-voz de Giuliana Sgrena, que foram dados "todos os avisos" e que já haviam passados por "todos os controles" quando aconteceu o ataque pos "o automóvel com a jornalista se encontrava a uns 700 metros do aeroporto de Bagdá".

   Uma versão completa dos acontecimentos feita por Sgrena deverá ser entregue neste sábado a investigadores d eRoma que trabalham no caso para investigar a morte do agente Calipari. Sgrena foi levada ao hospital militar del Celio, em Roma.O ministro italiano de Relaçõs Exteriores, Gianfranco Fini, comparecerá na próxima terça-feira à Câmara de Deputados para informar sobre o ocorrido e, um dia depoois, o próprio Berlusconi se dirigirá ao Senado para tratar do caso.

   Giuliana, seqüestrada no dia 4 de fevereiro, preparava uma reportagem sobre os refugiados de Falujah abrigados numa mesquita de Bagdá depois do bombardeio norte-americano ao bastião sunita.

(© Globo Online)


SGRENA, NON ESCLUDO DI ESSERE STATA IO L' OBIETTIVO

   ROMA - Giuliana Sgrena non esclude di essere stata proprio lei l' obiettivo della sparatoria avvenuta dopo la sua liberazione e che e' costata la vita al funzionario del Sismi Nicola Calipari. Lo ha detto la stessa giornalista a Skytg24. ''E' noto a tutti - ha spiegato - che gli americani non vogliono trattative per la liberazione degli ostaggi'', ''per cui - ha aggiunto - non vedo perche' dovrei escludere di essere stata io il loro obiettivo''.

   L' inviata del Manifesto non tornera' in Iraq. Lo ha detto lei stessa a Skytg24, sostenendo che attualmente ''non ci sono condizioni per fare informazione''. ''Ho capito che loro - ha detto riferendosi ai suoi sequestratori - che non vogliono testimoni e che siamo tutti percepiti come possibili spie''.

   ''Non so se e' stato pagato un riscatto'', ha aggiunto raccontando che i suoi sequestratori le hanno chiesto scusa prima di liberarla.

   Ai suoi amici che rivede dopo un mese durissimo dice un semplice 'ciao', accompagnato da un affaticato sorriso. Ma Giuliana Sgrena non riesce a distogliere il pensiero da Nicola Calipari, l'uomo del Sismi che le e' morto tra le braccia per proteggerla dai proiettili americani. ''E' stato quello il momento piu' difficile. Provo un grande dolore''. E anche rabbia. Perche' quella sparatoria ''non era giustificata''.

   A Roma, appena atterrata all'aeroporto di Ciampino, le prime parole della giornalista sono state per i suoi amici del Manifesto. ''Ciao. Grazie''. E poi un sorriso. ''Proprio come il giorno che l'ho lasciata'', dice Gabriele Polo, il direttore. ''Non mi hanno mai trattata male, anzi direi di essere stata trattata bene. E se non fosse successa la cosa di ieri sera sarebbe andata certo meglio'', racconta Giuliana.

   Volto tumefatto, apparentemente impaurita, un plaid sulle spalle, il braccio destro fasciato, sale a bordo dell'ambulanza che la trasporta al Celio. Qui, in ospedale, riesce a parlare finalmente per con i suoi genitori. Il fratello Ivan le passa il telefono. Pochi secondi. ''Voi come state?''. ''Noi bene, e tu?''. ''Bene''. ''Sono contenta di essere tornata'', dice poi a Valentino Parlato.

   E' stanca, spossata, ma afferma di voler ''immediatamente collaborare'' con gli investigatori. Ed infatti i pm della procura di Roma non aspettano un altro giorno per interrogarla. Con gli inquirenti, e in un'intervista telefonica a Rainews24, ricostruisce alcune fasi del sequestro e, soprattutto, quel drammatico epilogo.

   ''Sono stata sempre nella stessa casa e tenuta sempre dallo stesso gruppo di rapitori. Comunicavamo in inglese e francese. Alcuni erano a viso coperto, altri no. C'era anche una donna: lei era sempre con il volto coperto. Mi hanno trattata bene - ha ripetuto - non mi e' mai mancata l'assistenza''.

   Quindi la liberazione, e poi la fuga verso l'aeroporto. ''Non andavamo molto veloci, date le circostanze. Ad un tratto una pioggia di fuoco ha colpito la nostra auto proprio mentre parlavo con Nicola Calipari, che mi stava raccontando quello che era accaduto nel frattempo in Italia. Lui si e' appoggiato a me, probabilmente per difendermi, e poi si e' accasciato ed ho scoperto che era morto''.

   ''Il fuoco continuava - prosegue la giornalista - perche' l'autista non riusciva neanche a spiegare che eravamo italiani. E' stata una cosa veramente terribile''.

   ''Sono provata - dice ancora l'inviata del Manifesto - per quello che e' successo soprattutto nelle ultime 24 ore. E con il rischio che ho corso posso dire di stare bene. Mi ha scosso particolarmente perche' pensavo che ormai il pericolo fosse finito dopo la mia riconsegna agli italiani, invece improvvisamente c'e' stata questa sparatoria e siamo stati colpiti da una pioggia di fuoco''.

   Secondo Giuliana Sgrena, e anche per l'altro funzionario del Sismi ferito, ''l'azione di fuoco non era giustificata dall'andamento della nostra auto. Non era un check point, ma una pattuglia che ha sparato subito dopo averci illuminato con un grosso faro''.

   In precedenza, durante il viaggio che l'ha riportata in Italia, Giuliana Sgrena aveva provato a raccontare il fiume di emozioni provate durante il sequestro - e soprattutto dopo - al suo compagno, Pier Scolari. Anche in quella circostanza il suo pensiero e' andato al funzionario del Sismi ucciso. ''Il momento piu' difficile e' stato quando ho visto morire tra le mie braccia la persona che mi aveva salvato'', le ha detto.

(© Corriere della Sera)


L'AUTOPSIA: CALIPARI UCCISO DA UN SOLO COLPO ALLA TESTA

Ciampi accarezza la bara 

   ROMA - La camera ardente e' allestita nella stessa sala che ha accolto le bare dei caduti di Nassiriya. Nicola Calipari, poliziotto schivo ma con una volonta' di ferro, ora avra' dal Presidente della Repubblica una medaglia d'oro al valore e, domani, funerali di Stato nella basilica di Santa Maria degli Angeli. Ma soprattutto sara' ricordato come l'uomo che ha salvato Giuliana Sgrena a costo di morire.

   L'aereo C-130 con a bordo la bara avvolta nel tricolore e' atterrato a Ciampino ieri sera pochi minuti prima della mezzanotte e a Calipari - atteso dalla moglie Rosa, affranta, e dai figli e famigliari - sono stati resi gli onori militari, presenti il presidente Ciampi, il presidente della Camera Casini, il premier Berlusconi e numerosi ministri e parlamentari. Anche il Papa ha speso parole per Calipari, 'eroe generoso', morto tra le braccia di Giuliana Sgrena, per proteggerla dopo averne ottenuto la liberazione.

COMINCIATA A ROMA AUTOPSIA CALIPARI

   E' iniziata poco dopo le 7, nell'istituto di medicina legale dell'universita' La Sapienza di Roma, l'autopsia sul corpo di Nicola Calipari, il funzionario del Sismi ucciso venerdi' scorso, a Baghdad, dopo la liberazione della giornalista del ''Manifesto'', Giuliana Sgrena. Ad eseguire l'autopsia e' il direttore dell'istituto di medicina legale dott. Paolo Arbarello con il suo staff.

CIAMPI ALZA LA VOCE, USA DEVONO CHIARIRE

   'Come tutti gli italiani, ora attendiamo che questa vicenda, dolorosa e tragica, venga chiarita', dice il Capo dello Stato, invocando il chiarimento che ancora non c'e' stato, il giorno dopo il tragico epilogo della liberazione di Giuliana Sgrena. Ciampi ieri era a Napoli (e' tornato a Roma in serata per l'arrivo a Ciampino della salma di Calipari), dove aveva appreso la tragica notizia dell'uccisione del funzionario del Sismi mentre dava inizio alla due giorni di colloqui col presidente tedesco Koehler.

   E dalla citta' partenopea ha rilanciato tutti gli interrogativi posti dal tiro incrociato americano sull'auto che trasportava verso l'aeroporto di Baghdad, dove era in attesa l'aereo per Roma, la giornalista del 'Manifesto' e gli uomini del Sismi che l'avevano presa in consegna dai sequestratori. Oggi probabilmente Ciampi si rechera' al Celio, ad abbracciare Giuliana Sgrena, a sincerarsi del suo stato di salute e anche per ascoltare la sua versione dei fatti.

   L' aereo C-130 dell' Aeronautica Militare che ha riportato in Italia la salma del funzionario del Sismi Nicola Calipari, ucciso ieri a Baghdad nelle fasi successive alla liberazione della giornalista Giuliana Sgrena, e' atterrato all' aeroporto di Ciampino qualche minuto prima della mezzanotte.

   La salma, portata a spalla da sei uomini delle forze armate e avvolta nel Tricolore, ha ricevuto gli onori militari alla presenza del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, del presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e di numerosi ministri e parlamentari.

   Il capo dello Stato si e' avvicinato alla bara e vi ha appoggiato entrambe le mani per diversi secondi. Poi si e' inchinato mentre le autorita' militari presenti rendevano omaggio salutando con la mano alla visiera del berretto.

   I funerali di Stato del funzionario del Sismi si svolgeranno lunedi' 7 marzo a Roma, alle ore 11, nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli.

   La moglie dello 007 ha voluto parlare con la Sgrena e l'ha incontrata nel pomeriggio al Celio: 'Voglio conoscere le ultime parole di mio marito'.

INTITOLATO A CALIPARI GIARDINO PIAZZA VITTORIO A ROMA

   Il Comune di Roma intitolera' a Nicola Calipari, il funzionario del Sismi caduto eroicamente per proteggere Giuliana Sgrena, il giardino di Piazza Vittorio. La decisione e' stata annunciata dal sindaco Valter Veltroni, dopo essersi consultato con la famiglia del funzionario e con il capo del Sismi generale Pollari. ''Vogliamo che il nome di Calipari venga ricordato con rispetto e con affetto da tutta la citta' e che la sua figura sia d'esempio per le generazioni che verranno - ha detto il sindaco. Per questo abbiamo pensato di scegliere un luogo centrale, un punto di riferimento storico della capitale, frequentato e molto amato dai romani''.

(© Corriere della Sera)

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