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  A CULINÁRIA ITALIANA

Criação de pizza anti-rugas causa polêmica na Itália

Fibre e vitamine: pomodoro, rucola basilico, aglio, zucchine cipolle, carote e spinaci

Um nutricionista e um cozinheiro criaram no sul da Itália uma "pizza anti-rugas" que foi saboreada pelo Papa. A massa foi interpretada como um "sacrilégio" gastronômico pelos puristas. A nova pizza, batizada como "Primula", é preparada com farinha integral e legumes crus, que contém três vezes mais fibras alimentares que uma pizza clássica e muito mais magnésio e ferro, informaram seus criadores.

Os inventores são o nutricionista e bioquímico da Universidade de Nápoles (sul da Itália) Eugenio Luigi Iorio e o cozinheiro Cosimo Mogavero, que a apresentam a título experimental em um de seus restaurantes, chamado "La fabbrica dei sapori", na cidade de Battipaglia, província de Salerno (sul da Itália). Eles asseguram que os oito legumes e condimentos que a compõem contam com virtudes antioxidantes contra o envelhecimento como tomate, alho, abobrinha, champignons, cenouras, espinafre e manjericão. A nova pizza foi ao que parece saboreada pelo papa Bento XVI, de 80 anos de idade, em uma demonstração realizada por Iorio e Mogavero durante uma festa da guarda do Vaticano.

A degustação pontifícia não conteve a hostilidade dos mais ortodoxos. Para a Associação da Verdadeira Pizza Napolitana, trata-se do "último sacrilégio" contra séculos de tradição culinária, já que a farinha integral impede que a massa cresça ao ser aquecida e que forme a borda característica da pizza napolitana. Esta associação se opôs de forma veemente anteriormente à comercialização de pizzas em porções, um costume muito comum em toda a península.

(© CorreioWeb)


La pizza antirughe
Pasta integrale e verdure crude
GIGI PADOVANI
INVIATO A BATTIPAGLIA [Sa]

La targa è appena arrivata e giace ancora nell’ufficio, in attesa di essere appesa: Osservatorio Internazionale per lo Stress Ossidativo. A poca distanza dal laboratorio medico, verso sera, quando il caldo dà un po’ di tregua, i clienti si stanno sedendo ai tavoli sistemati sotto grandi ombrelloni in tela. Siamo in un’area di ventiduemila metri quadri, una delle più grandi del Meridione dove si gusta uno dei piatti-simbolo delle sere d’estate: la pizza. Ma che ci fa quel medico in camice dall’aria gioviale, che con la sua macchinetta «Diacron tre-test» cerca di capire se invecchieremo troppo in fretta? E’ un medico bio-chimico e nutrizionale, Eugenio Luigi Iorio, docente a contratto presso l’Università di Napoli in biochimica clinica: ormai fa coppia fissa con un intraprendente pizzaiolo, Cosimo Mogavero, che da qualche settimana ha aperto questa sua Fabbrica dei Sapori: è una via di mezzo tra il Salone del gusto di Torino e un mega-ristorante da banchetti nuziali, a pochi chilometri dal casello autostradale di Battipaglia.

La formula

Iorio e Mogavero propongono ai loro ospiti una pizza «anti-aging», anti-ossidante, anti-invecchiamento. Come? La novità è nell’impasto, realizzato con un insieme di farine integrali e con un mix di 8 vegetali crudi. Si chiama «Primula», è pubblicizzata con lo slogan «per chi vuol mantenersi giovane» e sul menu è indicata come la pizza che ti dà benessere. Si potrebbe dire: una bella trovata di marketing per animare l’estate 2007. Senonché la coppia del Medico & del Pizzaiolo ha qualche numero per difendere la sua invenzione. L’ultimo, forse il più convincente, viene confessato dopo qualche assaggio e una buona bottiglia di Falerno. Ad apprezzare quella «Primula», parola di don Georg Genswein, il segretario del Papa, è stato lo stesso Benedetto XVI al termine di una degustazione «privata» offerta dai pizzaioli campani alla Festa della Gendarmeria Vaticana, in giugno. Il bel Georg ha confidato a Cosimo: «A Sua Santità è piaciuta quella scura, integrale». Con divieto di divulgare foto o notizia.

In attesa di diventare fornitori ufficiali della Santa Sede, Iorio e Mogavero spiegano le qualità della loro «pizza della salute»: ha più fibra alimentare, tre volte di quella normale e fornisce così la metà del fabbisogno quotidiano; ha più magnesio, 29 mg su 160 grammi, più del doppio di quella normale; ha più ferro; conserva tutta l’acqua dei vegetali con i quali è realizzata: pomodoro, rucola, basilico, aglio, zucchine, cipolle rosse, carote, spinaci; piace ai bambini, che di solito non amano la verdura. E soprattutto, rappresenta più di una delle cinque dosi giornaliere consigliate dai creatori americani della formula «five-a-day» per evitare l’ossidazione.
L’enorme Fabbrica dei Sapori, in grado di servire (con forni a legna e lunga lievitazione dell’impasto) 2500 pizze al giorno, è un’idea tutta di Cosimo Mogavero, che ha ristrutturato una vecchia fabbrica di pelati nata negli Anni Cinquanta e poi chiusa nei 70. Lui ha già sei altri punti vendita in tutta Italia. Secondo Enzo Vizzari, direttore della «Guida Espresso», vi si mangia la «migliore pizza» sotto la Madonnina.

La pizza anti-aging sembra dunque qualcosa di più serio della trovata di chi vuole vendervi il Colosseo o di chi cerca di spacciare la neve agli eschimesi - napoletani, dicono le cronache cattive -, anche perché Eugenio Luigi Iorio è appena tornato da una serie di convegni scientifici in Giappone dove è in contatto con Todashi Mitsuo, medico anti-aging che ha scoperto significativi collegamenti tra la dieta mediterranea e quella del Sol Levante a base di pesce crudo. La pizza che ha conquistato il Papa, del resto, spopola anche perché è tipicamente estiva: in pratica una focaccia piuttosto saporita, nonostante quel colore non proprio invitante, con un’insalata croccante di rucola, pomodorini e Parmigiano Reggiano. Alla faccia della «verace» che i colleghi napoletani difendono dagli attacchi della globalizzazione.

Strani napoletani

Alla Fabbrica dei Sapori non siamo in un fast-food, anzi, però la tecnica è quella: grandi numeri per chi vuole mangiare le specialità campane, con l’Osservatorio del biochimico a fare da apripista a tante iniziative con chef, tavole rotonde, incontri ad animare l’estate. Prossime tappe gastronomiche dello spazio appena inaugurato a Battipaglia: il pomodoro di San Marzano (con associazione) e la vera «tazzulella» di caffè. Eduardo approverebbe.

(© La Stampa Web)


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